L’INTER UNA FAMIGLIA E UNA MACCHINA DA GUERRA

Ho tentato – col pensiero – di trovare un avversario, per l’Inter. Difficile impresa, Inzaghi ha trasformato la Beneamata un pò pazza in un’allegra macchina da guerra. Basta guardarli, Lautaro e i suoi fratelli, per sfruttare quel termine spesso usato abusivamente: sono una famiglia; insomma: una squadra. La Juve, chiamata anche a rallegrare la Famiglia un pò in crisi proprio nel glorioso centenario, la rattrista vieppiù con un’espressione di gioco che rasenta l’impotenza. Brava, l’Udinese, ma ha fatto più fatica a contenere il Cagliari che a battere la Signora. E il Verona? Possibile che a Torino non abbiano ancora capito che i veronesi sono i loro peggiori nemici? Io lo so da una lontana Coppa dei Campioni. Continuano a vendicarsi…
Ed ecco il Milan, cui ho pensato di attribuire stragrande voglia di fantaderby, e invece a Monza – confuso e sfilacciato, cresciuto solo nel finale per stanchezza degli avversari eppur piegato da un umiliante 4 a 2 – mi ha fatto fare una figuraccia. L’Inter è davvero di un altro mondo. Ma Milan o no, non mi arrendo, in mezzo secolo di ribaltoni ne ho visti tanti. E il 10 marzo c’è Bologna-Inter. I rossoblù potrebbero voler festeggiare il sessantesimo anniversario dello scudetto vinto proprio con la Beneamata, alla quale i bolognesi amano dar fastidio. Come con quel malefico recupero che le costò lo scudetto del 2022. Il Bologna piace alla gente cui piace il calcio. Nota aggiuntiva, un pò maligna: tanto non dà fastidio a nessuno. Dicano quel che vogliono: se volete vedere calcio, di questi tempi, a parte la strepitosa Inter, guardate Zirkzee, Orsolini, Ferguson e compagnia. E ammirate Motta. Il mister young che fa coppia, in Europa, con De Zerbi. Può darsi che di qui alla fine del campionato non vi resti molto d’altro. Aggiungerei la Roma di de Rossi, accompagnata da un interrogativo imbarazzante: Lui li amava, ma non vi sembra che l’abbiano tradito? Parlo di Mourinho. A parte Lukaku, che fa sempre il leone, e l’alternante Dybala, in buona fede, gli altri fanno pensare alle iene. Ridentes. Sarà perchè è la Maggica, sarà perchè è De Rossi, così vivaci s’erano visti raramente, i giallorossi.
Divertirsi. Certo non con il Napoli, ormai col cuore degli ultimi minuti, tanto, per dire che c’è Mazzarri, lo specialista dei finaloni. Spifferano – o vogliono, in tanti – che sia sul punto di essere sostituito. Può essere. E’ capitato a Garcia, da qualcuno rimpianto. Ma non parlatemi di Giampaolo, neppure per gioco. Cantare “buongiorno tristezza” dove fa allegria anche Georlier sarebbe follia. Il Napoli deve cercare ancora di onorare la Coppa e avviarsi a un fine stagione dignitoso, magari europeo. Ma tocca ai giocatori, agli Osimhen, a quelli che hanno intascato l’Oro di Napoli, provare a guadagnarselo.

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