Inter, Milan, Juventus, Bologna. Una classifica così mi ringiovanisce di vent’anni. Il riferimento riguarda non le Tre Signore ma la compagine rossoblù: prima a brillare in Europa nell’anteguerra, la squadra di Renato Dall’Ara, sparito lui – che tuttavia la lasciò in Coppa dei Campioni nel 1964 – ha avuto rare occasioni europee, l’ultima, pensa un pò, in Coppa Intertoto, nel 2002-2003. Questa premessa rossoblù oltre a immalinconire il vostro cronista serve a presentare l’ultima vittoria dell’Inter, avviata a cogliere un altro clamoroso successo, com’è nel sul stile. Come dire profumo di Triplete. La Beneamata è infatti riuscita a far cadere uno dei pochi tabù della Serie A: il bellissimo Bologna di Motta subito all’andata in campionato e in Coppa Italia. Finito l’anno delle incertezze Simone Inzaghi ha cambiato strada e ha portato la sua squadra sul Viale della Vittoria verso l’Arco del Trionfo. Credetemi, per una squadra così è bello recuperare il linguaggio dei tempi belli, dico la stagione del Mago portato a Milano da Angelo Moratti. Ma c’è di più, l’ingresso e l’avanzata dell’Inter nel 2024 è stato semplicemente perfetto: 13 vittorie in 13 partite, un’infilata di scontri diretti con Fiorentina, Juventus, Roma, Atalanta e Bologna, la Supercoppa Italiana in Arabia Saudita, l’andata degli ottavi contro l’Atletico Madrid, tutto fa ricordare, come dicevo – la stagione del Triplete di Massimo Moratti. Giorni fa l’ho visto entrare ad Appiano Gentile, l’ho sentito confessare l’emozione per il ritorno a casa e fare complimenti tuttocuore all’Amata: “Voglio vedere cosa c’è di uguale rispetto ai miei tempi. Questa Inter mi sta divertendo tantissimo perchè è molto forte e gioca bene. Lautaro è un campione e ha classe, anche se nella mia squadra avevamo Milito, un altro grandissimo argentino”. E finalmente quelle parole che tolgono i dubbi sospettati a inizio campionato: “Inzaghi? Mi ha stupito, è molto bravo e cresce sempre di più. Averlo è una fortuna, non solo perchè gestisce bene la squadra ma anche perchè la fa giocare bene. Guardare l’Inter oggi è un piacere: è super favorita per lo scudetto, perchè è più forte e ha continuità”.
Prendo nota ma da biografo di Massimo mi viene un sospetto: adesso che si è alleggerito di impegni petroliferi, proprio mentre il giovane amico Zhang è nei pensieri, non è che gli sia tornata la voglia di fare il presidente dell’Inter.
L’INTER DI INZAGHI VERSO L’ARCO DI TRIONFO
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