L’implantologia dentale e i rischi di rivolgersi all’estero

MILANO (ITALPRESS) – L’implantologia dentale è una branca avanzata dell’odontoiatria che si occupa della sostituzione dei denti mancanti grazie all’utilizzo di impianti dentali. Questi sono radici artificiali in titanio o zirconia, biocompatibili e inserite chirurgicamente nell’osso mascellare o mandibolare. Gli impianti servono da base per supportare corone, ponti o protesi, ripristinando la masticazione e l’estetica del sorriso. Non tutti i pazienti sono candidati ideali per gli impianti: la salute delle gengive, la quantità di osso disponibile e abitudini come il fumo possono influire sulla buona riuscita dell’intervento, che necessita di una profonda conoscenza del paziente e di un’accurata programmazione. Sono questi alcuni dei temi trattati da Francesco Epifani, specialista di odontoiatria e professore a contratto di odontoiatria e protesi dentarie presso l’Università degli Studi di Milano, al lavoro anche presso il reparto universitario dell’Istituto traumatologico di Milano, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.
“Un turismo medicale c’è sempre stato, mi ricordo quando in Olanda in una giornata ti toglievano tutti i denti, tornavi con una protesi e dopo quattro gironi erano come ciabatte più grandi di quattro numeri – ha esordito, affrontando subito il tema dei tanto discussi interventi all’estero – Da sempre c’è questo tentativo di cercare paesi in cui la vita costa meno. Ora più che mai questo è un fenomeno molto diffuso. Per i denti si parla tanto di Albania per i paesi che stanno di fronte all’Albania, come prima si parlava di denti in Jugoslavia per i triestini – ha ricordato Epifani – A Trieste i colleghi hanno vissuto dei momenti di grande difficoltà, non erogavano più prestazioni. Adesso c’è questo fenomeno dell’Albania, soprattutto dalla Puglia”. Diverse le criticità legate agli interventi di implantologia dentale eseguiti all’estero: “Il paziente si rivolge a un procuratore d’affari, che non è un medico e che cerca di catturare pazienti con cui parla esclusivamente della parte economica, e questo è già una grande distorsione – ha spiegato – Viene meno la figura professionale del medico, che indirizza alla terapia più adeguata per gli interessi del paziente e non della struttura o del medico”.
Per evitare di ritrovarsi improvvisamente costretti a un intervento di implantologia dentale, Epifani ricorda l’importanza della prevenzione: “Oggi il carico fiscale e gli oneri per una struttura adeguata sono sempre più pesanti. Siamo costretti a erogare prestazioni che non possono competere con i prezzi di altri paesi. Il Sistema Sanitario Nazionale interviene in tutte le prestazioni che concernono la conservativa, l’estrazione dei denti e piccoli interventi di chirurgia. Non interviene nella parte successiva, cioè quella protesica – ha sottolineato il professore – Se si riesce a fare prevenzione, non ci si riduce in maniera tale da essere costretti a correre in Albania. L’Asl eroga interventi di prevenzione: più ne facciamo, più avremo bisogno di fare grandi interventi. Questa è la maniera più semplicistica di affrontare il problema. Anche fare tanti impianti a quella velocità e immaginare di fare una buona protesi è una follia – ha ribadito – All’estero ho visto casi di ottima qualità e altri che sembravano essere fatti da gente che studiava filosofia”.
“Non si può immaginare di accorciare e contrarre e risolvere un problema che un paziente si porta dietro da tanti anni con quattro sedute in quattro giorni di seguito, altrimenti non abbiamo capito niente – ha attaccato – E quando hai problemi, poi non hai un riferimento: quando si fa l’intervento in una di quelle strutture all’estero, non si sa mai il nome e la faccia del professionista che tratterà il paziente, ma si può poi immaginare di trattare un paziente senza aver conversato con lui prima? Viene meno il rapporto medico-paziente”.
Infine, sui costi in Italia spesso troppo alti e sul ruolo che può avere la politica: “L’odontoiatria italiana è ai vertici mondiali. Abbiamo delle grandi scuole, meglio di così non si può cadere – ha riconosciuto Epifani – Bisogna venire incontro a una popolazione sociale che non può permettersi cure di grande costo. Bisognerebbe intervenire con delle scelte politiche – ha concluso – Conosco delle regioni in cui si ragiona in modo sociale e si cerca di venire incontro alle esigenze dei meno abbienti, e soprattutto di chi ha necessità funzionali e non solo estetiche”.

– foto tratta da video Medicina Top –
(ITALPRESS).

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