Quello degli schiamazzi notturni sotto casa è un problema molto comune per tutti gli italiani, i quali spesso devono fare i conti con rumori esterni al condominio, che non consentono di dormire regolarmente.
Ma che cosa si può fare per poter porre rimedio a questo fastidio? Quando si può parlare di reato? Chi chiamare?
Reato o illecito civile?
La prima cosa che ti consigliamo di tenere bene a mente è legata alla necessità di capire quando parliamo di reato, e quando invece parliamo di un illecito civile e, dunque, non previsto dal codice penale.
Per quanto attiene le ipotesi di reato, dobbiamo riferirci all’art. 659 del codice penale, che fa riferimento al disturbo alle occupazioni e al riposo delle persone. Si pensi al titolare di un bar notturno presente nelle vicinanze di casa, che diffonde musica a volume elevato. Ancora, si pensi al proprietario di un appartamento del palazzo di fronte, che lascia i propri cani sul balcone ad abbaiare per tutta la notte.
Diverso è invece il discorso di un illecito civile, commesso magari da chi rientra a casa a notte fonda e accidentalmente sbatte il proprio portone disturbando chi abita al primo piano.
La differenza tra le due ipotesi di condotta è evidente. Nei primi casi, previsti dal codice penale e qualificabili dunque come reato, ci troviamo davanti a un comportamento che arreca disturbo a una moltitudine di soggetti non determinata, mentre nel secondo caso, previsto dal codice civile e non qualificabile come reato, ad essere disturbata sarà una o poche famiglie.
Evidentemente, è proprio il caso di schiamazzi notturni sotto casa inquadrabili come potenziale reato ad aprire margini di azione più “forti” per la vittima della condotta, che potrà ben denunciare il fatto alle autorità.
Ma chi chiamare in questo caso?
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Chi chiamare in caso di schiamazzi notturni sotto casa
Nell’ipotesi di schiamazzi notturni sotto casa, ovvero di comportamenti che integrano il reato di disturbo alla quiete pubblica, trattandosi di un reato perseguibile d’ufficio la denuncia avanzata dal cittadino ha un valore di segnalazione che permetterà alle autorità di intervenire anche in via autonoma.
Dunque, se non si riesce a dormire perché magari il bar sotto casa sta facendo un rumore eccessivo, puoi ben chiamare la polizia o i carabinieri. L’intervento del pubblico ufficiale permetterà di stilare un verbale che ha un valore di atto pubblico, e che permetterà alla vittima di tale condotta di evitare di doversi rivolgere a un legale e presentare una denuncia in tribunale.
C’è anche un altro vantaggio derivante dal chiamare polizia e carabinieri: tali pubblici ufficiali potranno infatti constatare la presenza di specifici rumori e, dunque, farne menzione nel verbale. Un simile richiamo percettivo sarà evidentemente utile nel corso del processo penale.
E se invece il rumore non disturba la quiete pubblica ma… solamente la tua?
In questo caso chiamare carabinieri e polizia servirà a ben poco, considerato che non ricadiamo in una fattispecie prevista dal codice penale. Di contro, dovrai agire attraverso un avvocato, che potrà – con il suo intervento – cercare la migliore soluzione per poter arrivare a una completa risoluzione del disagio avvertito.
Orari disturbo alla quiete pubblica
In questo nostro odierno approfondimento stiamo evidentemente parlando di schiamazzi notturni e, dunque, non dovrebbero esserci problemi nel determinare correttamente gli orari in cui è possibile verificare nella sua concretezza il disturbo alla quiete pubblica.
Attenzione, però: la legge non afferma in maniera chiara quali siano gli orari in cui si può verificare il reato di cui abbiamo parlato, e quali no. Dunque, il disturbo alla quiete pubblica può verificarsi sia di notte che di giorno.
Ad essere tutelato dal legislatore non è infatti il “riposo” in termini di “sonno”, bensì la quiete, un bene che non può che essere ottetto di tutela in ogni orario.