Scadenza IMU: quando si paga?

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Scadenza imu: quando va fatto il pagamento. Cos’è l’imposta municapale unica e entro quanto bisogna pagare la prima rata. Scadenza seconda rata e consigli per il pagamento.

L’imu è l’imposta sulla casa dovuta sul secondo immobile di proprietà o sulla prima casa se è accatastata come immobile di lusso. Vediamo quando scade l’imo ed entro quanto va pagata questa imposta.

IMU: cos’è?

IMU e l’acronimo di Imposta municipale unica ed è una tassa prevista dal sistema di tributi italiano. Si tratta di una tassa di tipo “immobiliare” e infatti è chiamata anche “tassa sulla casa” o “imposta sulla casa“.

L’IMU è stata creata per sostituire la vecchia ICI (imposta comunale sugli immobili). Dal 2014, l’imu non è dovuta sulla prima casa. In particolare è stato sancito che l’imu non va versata sulla prima casa fatta eccezione per gli immobili di lusso. L’imu seconda casa è sempre dovuta, mentre l’imu prima casa è dovuta solo quando l’immobile è considerato di lusso, cioè appartenente alle categorie catastali: A/1, A/9, A/8.

Aumento IMU 2019

Per il 2019 potrebbe essere previsto un aumento dell’IMU. Tale aumento sarebbe il risultato delle novità introdotte dalla nuova legge di bilancio 2019 che vede possibili ripercussioni sui costi per i tributi locali. Quindi l’aumento non dovrebbe riguardare solo l’IMU ma anche la tassa sui rifiuti. Il governo gialloverde ha deciso di eliminare il blocco agli aumenti prescritto dal precedente governo. In pratica, a partire dal 2019, i Comuni possono effettuare degli addizionali alle imposte quali imu e tasi. Il governo gialloverde ha reso possibile anche un aumento dell’IRPEF.

Scadenza IMU: quando si paga?

Quando si paga l’IMU?

  • Prima rata o acconto imu, scadenza
    Il pagamento della prima rata 2019 dell’Imu (Imposta municipale propria) va eseguito entro il 17 giugno. La prima rata è detta “acconto imu” in quanto si versa un importo pari al 50% dell’imposta complessiva dovuta.
  • Seconda rata o saldo imu, scadenza
    La scadenza della seconda rata dell’IMU è fissata al 16 dicembre. Entro il 16 dicembre, dunque, bisognerà pagare il cosiddetta “saldo imu” versando il restante 50% dell’imposta complessiva dovuta.

Contestualmente al pagamento della prima rata dell’IMU, è prevista un ulteriore scadenza, quella della tassa sui rifiuti. La scadenza della tasi, infatti, è fissata per il 17 giugno 2019.

Come si paga l’IMU?

L’Imu si può pagare tramite bollettino IMU o mediante un modello F24, quindi è possibile pagarla anche sfruttando il servizio Homebaking del tuo conto corrente.  In caso di pagamento IMU mediante modello F24, i codici tributo IMU sono:

  • 3912 comune, per IMU abitazione principale e relative pertinenze
  • 3913 per imu fabbricati rurali ad uso strumentale
  • 3914 comune, codice tributo imu sui terreni
  • 3916 comune, codice tributo IMU su aree fabbricabili
  • 3918 comune, per IMU su altri fabbricati
  • 3923 codice tributo imu per il versamento di interessi rilevati a seguito di un accertamento fiscale
  • 3924 comune, codice tributo necessario per pagare eventuali sanzioni da accertamento
  • 3925 stato. Codice tributo IMU per gli immobili a uso produttivo classificati nel gruppo catastale D
  • 3930 comune, codice tributo dell‘imposta municipale unica per gli immobili a uso produttivo classificati nel gruppo catastale D.

Imu: la paga il proprietario o l’inquilino?

In caso di casa in affitto chi paga l’IMU, il proprietario o l’inquilino? Dopo aver visto la scadenza IMU e i codici tributo per il pagamento con modello F24, vediamo chi deve versare l’IMU in caso di casa in affitto.

Per gli immobili in locazione, il pagamento dell’IMU spetta al proprietario.

Se l’imu la paga il proprietario e non l’inquilino, discorso diverso è per la già citata TASI, la tassa sui rifiuti. La tasi deve essere versata sia dal proprietario che dall’inquilino ma potrebbero esserci delle esenzioni e una ripartizione della spesa non lineare (quindi non al 50%).

La regola generale afferma che la tasi deve essere ripartita tra inquilino e proprietario secondo percentuali stabilite dal Comune. La componente principale è versata dal proprietario che dovrà pagare la tasi per un importo che va dal 70 al 90% dell’intera imposta dovuta. All’inquilino, quindi, spetterà pagare la tasi in misura del 10 al 30%, in base alle aliquote deliberate per l’anno di riferimento.

In alcuni casi è prevista l’esenzione TASI per l’inquilino. Stando alla legge, se la casa è l’abitazione principale dell’inquilino, l’inquilino non dovrà pagare la tasi. Quindi se sei un inquilino con regolare contratto d’affitto e hai la residenza presso l’abitazione affittata, sei esentato dal pagamento della tasi. La cosiddetta “tasi inquilini residenti” vede un’esenzione, mentre per gli inquilini non residenti vi è un pagamento in percentuale così come descritto in precedenza.