Rimborso dell’iva a credito: come ottenere un rimborso del credito IVA o come portare l’iva a credito in compensazione nel modello F24.
Iva a debito e IVA a credito, che cos’è
L’impresa o il libero professionista, nelle sue fatture, carica un 22% di IVA, così, nel ricevere il pagamento, incassa una quota che deve allo stato. D’altro canto, ogni volta che acquista beni materiali, impianti o macchine, versa la stessa aliquota allo Stato.
Con il calcolo di compensazione, si fa una differenza tra l’IVA a credito e l’IVA a debito, ossia tra l’IVA pagata con gli acquisti e quella ricevuta con le vendite.
L’IVA a credito è quella che si versa al momento dell’acquisto di un bene.
L’IVA a debito è quella che si incassa quando si emette fattura.
La compensazione dell’IVA vede la differenza tra IVA da dare allo stato (quella fatturata con gli incassi) e l’IVA a credito, cioè quella già versata allo Stato contestualmente all’acquisto di beni e servizi inerenti l’impresa o la professione. Ora la domanda sorge spontanea, è possibile avere un rimborso dell’IVA a credito?
Rimborso dell’IVA a credito
Per ottenere un rimborso IVA l’iter burocratico prevede lunghe attese, anche di 3 o 5 anni. Per questo motivo, la gran parte di contribuenti, liberi professionisti, ditte individuali o aziende, preferisce portare l’iva in compensazione nei modi e nei limiti previsti dalla legge. Il rimborso dell’IVA è disciplinato dall’articolo 38 bis del DPR 633 del 1972.
Per la liquidazione dell’IVA sarà necessario presentare, per via telematica, il Modello IVA TR, rispettando le scadenze previste dall’erario. Il rimborso dell’IVA si può richiedere solo se nel trimestre è stata registrata un’eccedenza di imposta superiore a 2.582,28 euro. Il rimborso dell’IVA a credito può essere parziale o completo.
Scadenza presentazione del modello IVA TR
Il modello IVA TR deve essere presentato per via telematicamente entro l’ultimo giorno del mese successivo al trimestre di riferimento, direttamente dal contribuente o tramite intermediari abilitati ad Entratel. Se il termine ultimo cade di sabato, di domenica o in qualunque giorno festivo, fa riferimento il primo giorno feriale successivo.
Come portare il credito iva in compensazione
La compensazione IVA può avvenire in due modi:
- Compensazione verticale IVA su IVA (l’iva a credito va a “compensare” l’IVA a debito).
- Compensazione orizzontale IVA su altri tributi (l’Iva a credito va compensare altre imposte dell’erario).
Quali sono le imposta che si possono sanare con l’iva a credito?
Praticamente tutte quelle imposta che solitamente si pagano con il modello F24, compresi i contributi da versare all’INPS.
Come si svolge la compensazione dell’IVA a credito? Nella pratica non dovrete presentare alcun modello F24 ma riportare il movimento nella contabilità e sui registri IVA. L’iter da seguire per usare l’iva a credito per pagare altre imposte è lo stesso previsto per il rimborso. In pratica, anche qui, dovrete presentare per via telematica il Modello IVA TR. La scadenza per la compensazione dell’IVA è la stessa vista in precedenza.
Esempio concreto di IVA a credito
Supponiamo che nello svolgere la vostra attività professionale, avete acquistato beni per un valore di 10.000 euro (+ IVA al 22%). Supponiamo che, nello stesso periodo di imposta, avete fatturato 4.000 euro (+ IVA al 22%) di incasso. In questo scenario, disporrete di:
- Iva a debito pari a 880 euro (22% di 2.000 euro), si parla di iva a debito perché è quella che avete incassato e che dovrete poi versare allo stato.
- Iva a credito pari a 2.200 euro (22% di 5.000), si parla di iva a credito perché voi avete versato in anticipo quell’iva e chi vi ha venduto i beni, ha maturalo un debito con l’erario.
In questo scenario, l’iva a credito è maggiore dell’Iva a debito quindi è possibile usare questo credito per compensare tributi dovuti allo stato o chiedere nu rimborso.