La Legge di Bilancio 2019 ha introdotto importanti novità, oltre alla flat tax fissata al 15% dedicata al nuovo regime forfettario, non mancano bonus e agevolazioni per i cittadini. Si parla infatti di reddito di cittadinanza ed è un contributo economico per gli italiani.
A quanto ammonta il reddito cittadinanza?
Dipende dal reddito ISEE. Il sussidio economico può raggiungere un massimo di 780 euro al mese in caso di single con reddito pari a 0. La cifra complessiva ammonta a 7,1 miliardi di euro solo per l’anno 2019.
Quali sono i requisiti di accesso al reddito di cittadinanza e chi può beneficiare del sussidio economico. Condizioni di reddito e come fare domanda.
Reddito di cittadinanza: cos’è
C’è chi afferma che il reddito di cittadinanza è stata la più grande strategia per assicurarsi voti. Opposizione e voci di corridoio affermano che con i fondi destinati al reddito di cittadinanza (ben 7,1 miliardi di euro solo per l’anno in corso) sarebbe stato possibile avviare nuove attività para-statali atte a creare occupazione in modo diretto.
Il reddito di cittadinanza non crea beni ma fornisce un sussidio economico a determinati cittadini italiani e pone come condizione l’attitudine alla ricerca del lavoro.
Cos’è il reddito di cittadinanza? Un aiuto economico previsto dal nuovo governo ma anche una strategia per garantire l’incontro tra giovani e mondo del lavoro. Ecco come funziona e quali sono i requisiti di accesso.
Come funziona e requisiti ISEE
Per beneficiare del reddito di cittadinanza è necessario rispettare determinati requisiti Isee. Stando al testo della Legge di Bilancio, questo sussidio economico aspetta ai disoccupati e a chi ha un reddito basso con una soglia di povertà stabilità dall’ISTAT a 780 euro netti al mese.
Per fare richiesta al reddito di cittadinanza il richiedente deve soddisfare determinati requisiti ma anche adempiere a degli obblighi, pena la revoca del sussidio. Sono necessari:
- 18 anni di età
- Requisiti di reddito
- Compilazione di una domanda standard
- Iscrizione ai Centri per l’impiego
In particolare, partiamo dai requisiti di reddito:
- Il richiedente deve essere disoccupato o avere un reddito da lavoro inferiore a 780 euro netti al mese
- Rientrare in un limite reddito ISEE pari a 9.360 euro per chi vive da solo. Il reddito per chi vive in famiglia è pari a 6.000 euro + 2.400 euro per ogni figlio maggiorenne e 1.200 euro per ogni figlio minore fino a un ISEE massimo di 12.600 euro.
I requisiti per accedere al reddito di cittadinanza non sono solo di reddito. L’ISEE fa la sua parte ma ci sono altre specifiche da rispettare. In particolare, per chi ha un età compresa tra 18 e 25 anni, è necessario:
- Un diploma di istruzione secondaria di secondo grado per l’inserimento nel mondo del lavoro.
- Una qualifica o diploma professionale riconosciuto e utilizzabile a livello nazionale e dell’UE.
Il reddito di cittadinanza spetta anche a chi ha una casa?
Sì. In questo caso, il limite di reddito legato al patrimonio immobiliare è fissato a 30.000 euro.
Come fare domanda del reddito di cittadinanza
E’ possibile fare richiesta del reddito di cittadinanza a partire da marzo 2019.
La richiesta può essere presentata compilando l’apposito modello telematico da consegnare a Poste Italiane. Poste Italiane trasmetterà la richiesta all’Inps.
Entro 30 giorni, il richiedente otterrà un esito positivo o negativo. In caso di esito positivo, il richiedente dovrà presentarsi, entro 30 giorni, presso un centro per l’impiego o un’agenzia privata per stipulare un patto di lavoro o patto di inclusione sociale.
Il richiedente sarà poi convocato dal proprio comune di residenza o da un ente operativo predisposto per adempiere allo svolgimento delle otto ore da destinare a servizi di pubblica utilità. Da questo momento, il richiedente beneficiario del reddito di cittadinanza sarà attivamente impiegato nella ricerca di un lavoro e, per i successivi 18 mesi, se non lo troverà, riceverà il sussidio mensile commisurato al suo reddito ISEE. In questi 18 mesi, il richiedente potrà rifiutare un massimo di tre offerte lavorative, pena la revoca del sussidio.