Fatturazione elettronica carburante: proroga 2019 e obblighi da assolvere dal 1 luglio 2018. Tutte le informazioni utili per chi ha la partita IVA o una stazioni di rifornimento.
Ti abbiamo già parlato della fattura elettronica carburante e del provvedimento di legge che doveva scattare dal 1 Luglio 2018. Un Comunicato Stampa del Consiglio dei Ministri (n.7 del 27/06/2018) afferma che c’è stata una proroga di tale provvedimento.
Quando diventa obbligatoria la fatturazione elettronica carburante?
Dal 1° Gennaio 2019 entrano in vigore gli obblighi di fatturazione elettronica per le cessioni di carburante.
Cosa cambia dal 1 Luglio 2018?
Dal 1 Luglio 2018 non vi è l’obbligo di fatturazione elettronica, tuttavia il contribuente che intende dedurre le spese carburante dovrà pagare con mezzi tracciabili.
Fatturazione elettronica carburante: proroga
Come premesso, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge che impone l’obbligo di rilasciare una fatturazione elettronica da parte degli esercenti di carburanti (benzinai, stazioni di servizio…) per ogni contribuente titolare di partita IVA.
La proroga rinvia tale obbligo al 1° gennaio 2019. La normativa riferimento rientra nella Legge di Bilancio 2018, in particolare la Legge 27 dicembre 2017, n.205.
In termini pratici, cosa cambierà dal 1° Gennaio 2019?
Cosa cambia per i titolari di partita IVA
Che i soggetti titolari di partita IVA che vogliono portare in Dichiarazione dei Redditi le spese carburante dovranno mettere da parte il vecchio cedolino o scheda carburante perché non servirà più farsi timbrare l’apposito box dal benzinaio. Il titolare di partita IVA dovrà farsi rilasciare una fattura elettronica comunicando i propri dati al benzinaio, al momento dell’acquisto del carburante.
Cosa cambia per i benzinai
I benzinai, per uniformarsi a quanto previsto dalla normativa generale sulla fattura elettronica tra privati, dovranno essere in grado di rilasciare una fattura elettronica contenente i dati anagrafici dell’acquirente.
Questo sembra più facile a dirsi che a farsi. In termini pratici, non tutti hanno un benzinaio di fiducia, soprattutto i liberi professionisti titolari di partita IVA che svolgono la loro attività in viaggio; questi, di volta in volta, dovranno trasmettere nuovamente i propri dati dal benzinaio di turno che dovrà provvedere alla fatturazione elettronica.
A cosa serve la fattura elettronica spese carburante?
L’entrata in vigore della fatturazione elettronica dal 2019 andrà a sostituire lo spesometro. Con la fattura elettronica 2019, l’Agenzia delle Entrate andrà a contrastare i titolari di Partita IVA che tendono a gonfiare le spese carburanti inerenti all’attività svolta. Grazie al sistema di fatturazione elettronica l’Agenzia delle Entrate potrà attestare, in modo immediato, l’autenticità della fattura emessa. La fattura, dalla emissione, sarà conservata per 10 anni grazie all’apposizione della firma digitale e la marcatura temporale, operazioni che dovrà assolvere il benzinaio.
Cosa deve fare il benzinaio per rilasciare la fattura elettronica?
I titolari di stazioni di servizio e i benzinai, per l’interscambio delle fatture elettroniche carburante, dovranno impiegare il sistema Sdl, Sistema di Interscambio creato proprio dall’Agenzia delle Entrate per consentire la fatturazione elettronica. Il Sistema di Interscambio (Sdl) consente di:
- compilare una fattura canonica (con numerazione, intestazione, imponibile…).
- Salvare la fattura in formato xml (un formato digitale già molto usato dall’Agenzia delle Entrate).
- Inviare le fatture elettroniche.
- Conservare le fatture elettroniche tra privati (quindi tra l’esercente di carburante e l’acquirente titolare di partita IVA)
Se da un lato il benzinaio deve fare tutto questo, dall’altro, sarà compito del contribuente salvare, sul proprio computer, la fattura digitale. Solo per alcuni contribuenti vi sarà un servizio di archiviazione delle fatture elettroniche fornito dalla stessa Agenzia delle Entrate ma questo specifico provvedimento sarà individuato in seguito.
Spesa carburante: mezzi di pagamento accettati
Dal Comunicato Stampa del Consiglio dei Ministri, si evince che la proroga 2019 riguarda solo l’emissione della fatturazione elettronica ma non delle modalità di pagamento. Dal testo, infatti, si evince che non facendo rifornimento con mezzi tracciabili, le spese carburante a partire dal 1° Luglio 2018 non potranno essere inserite nella dichiarazione dei redditi.
Quali sono i pagamenti accettati ai fini dell’IVA e della deducibilità delle imposte dirette legate alla spesa carburante? Carte di credito, carte di debito, carte prepagate e carte bancomat. In pratica la spesa carburante diventa indetraibile se pagata in contanti.
Lo stesso vale per l’acquisto di lubrificanti (quindi per il cambio d’olio fatto dal benzinaio!).