Come diventare life coach: requisiti e formazione per diventare coach professionista. Normativa italiana e cosa dovresti sapere prima di iscriverti a un corso di coaching.
Ti abbiamo parlato del personal coach e, in generale, di cosa fa un coach per aiutare i suoi clienti nel percorso di crescita e affermazione personale. Ma come si diventa life o personal coach? Quale è il percorso di formazione da seguire?
Vediamo cosa dice la normativa italiana.
Coach: normativa italiana
Proprio come ti abbiamo spiegato nell’articolo su come diventare counselor, anche per i coach non esiste un ordine Nazionale e vi è una lacuna normativa.
Di fatto, art. 2 comma 7 legge 4/2013 afferma che le associazioni nazionali inserite nell’Elenco Pubblico del Ministero dello Sviluppo Economico svolgono la stessa funzione dell’Ordine, quindi dettano requisiti per l’iscrizione e tutelano in termini deontologici ed etici.
Il problema è che, lo stesso Ministero dello Sviluppo, afferma che l’iscrizione all’Associazione di categoria non è indispensabile per svolgere la professione. Quindi la formazione dei coach che troviamo in Italia può essere molto eterogenea se questi non sono iscritti alle Associazioni di riferimento. Ciò significa che per diventare coach puoi seguire un corso qualsiasi, ma per diventare coach riconosciuto dall’Associazione Italiana iscritta all’Elenco del MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) dovrai seguire corsi riconosciuti e soddisfare determinati standard formativi.
Per coerenza, in questa pagina ti spiegherò come diventare life coach così come previsto dalla Norma UNI 11601 e potersi iscrivere all’Associazione Italiana Coach Professionisti che va a sostituirsi, per quanto possibile, a un ordine.
Nota bene: questa situazione non è anomala, in Italia ci sono tantissime professioni non tutelate da ordini Nazionali ma ugualmente riconosciute dalla presenza di Associazioni di categoria così come disposto dalla legge 4/2013.
Come diventare life coach
Per diventare life coach puoi seguire dei corsi di coaching riconosciuti da uno dei tre organi fondamentali in materia:
- AICP – Associazione Italiana Coach Professionisti (la principale in Italia, iscritta all’elenco del MISE)
- ICF – Federazione internazionale coach professionisti (la più grande organizzazione di coaching a livello mondiale)
- A.Co.I – Associazione Coaching Italia (anche questa iscritta ai registri del MISE)
I requisiti richiesti per iscriversi a una delle organizzazioni citate sono diversi, quindi è difficile trovare corsi in grado di garantire l’offerta dei percorsi formativi utili per l’iscrizione a tutte le organizzazioni.
Negli ultimi anni, in Italia, ha assunto un ruolo fondamentale l’AICP, ponendosi come punto di riferimento principale.
Come di diventa life coach?
Per diventare life coach o mental coach, è necessario seguire corsi o scuole riconosciute da uno degli organi elencati in precedenza. I corsi possono avere durata e costi differenti.
Cosa fa il coach?
L’ICF (International Coach Federation) segnala così l’attività svolta dai coach professionisti: “il coaching facilita la sperimentazione di nuove prospettive e opportunità personali, l’accrescimento nelle capacità di pensiero e nella presa di decisioni.”
Differenza tra la professione del coach e dello psicologo:
Facciamo riferimento alla posizione dell’International Coach Federation per scandire definitivamente le differenze tra coach e psicologo:
“Il Coach, come professionista, non svolge attività di prevenzione o cura rispetto a malattie o disagi, non ha un approccio interpretativo e non fa diagnosi di personalità, non fa valutazioni della persona di alcun genere. Può all’occorrenza utilizzare questionari solo per stimolare la consapevolezza della persona su specifici comportamenti. Inoltre non offre sostegno psicologico, bensì si concentra sulla crescita e sviluppo della persona accompagnandola nella definizione di obiettivi raggiungibili, sviluppo di consapevolezza, creazione di possibilità ed infine di scelta di un piano di azione che vada nella direzione dell’obiettivo.”
Da sottolineare inoltre che:
“La relazione di coaching rispetto a quella di counseling non è una relazione di aiuto bensì una relazione di partnership paritaria tra un Coach e un Cliente. Il Coach, come professionista, non offre soluzioni a disagi esistenziali, non esplora il passato, bensì supporta il Cliente a riconoscere i suoi modelli di pensiero e ad attivare tutte le risorse interne per raggiungere l’obiettivo da lui/lei auto definito.”