Detrazione per interventi chirurgici: quali sono gli interventi chirurgici e le spese sostenute in una clinica che si possono portare in detrazione al momento della dichiarazione dei redditi.
Tra le spese che si possono detrarre figurano anche gli interventi chirurgici fatta eccezione per la mera chirurgia estetica, tuttavia tra le spese detraibili figurano quelle spese sostenute per coprire i costi di interventi atti a correggere difetti fisici… Allora come capire se un intervento di chirurgia si può portare in detrazione o meno? Scopriamolo insieme.
Nel quadro E sezione I del modello 730 è possibile indicare le spese mediche e sanitarie. Le spese mediche e sanitarie vedono una detrazione del 19% e nel calderone delle spese mediche detraibili rientrano: visite mediche, spese di farmaci, spese per analisi, indagini sanitarie… Tra le spese mediche detraibili sono inclusi anche gli interventi chirurgici, in particolare:
- Ricoveri collegati a operazioni chirurgici
- Costi connessi all’intervento e degenze
- Trapianto di organi (incluso le spese per il trasporto organi)
- Interventi chirurgici (incluso l’intervento chirurgico per l’adeguamento del sesso)
Detrazione per interventi chirurgici
Quali sono gli interventi chirurgici da portare in detrazione fiscale?
Tutti gli interventi “necessari per un recupero della normalità sanitaria e funzionale della persona”. Sono ammessi anche interventi di chirurgia atti a risanare un difetto fisico ma solo quando questo risulta indispensabile e necessario per il soggetto. A chiarire la cosa sono state due circolari dell’Agenzia delle Entrate, gli interventi chirurgici si possono portare in detrazione anche in caso di chirurgia estetica atta “a riparare inestetismi, sia congeniti che dovuti ad eventi pregressi di vario genere, come ad esempio quelli che derivano da malattie tumorali, incidenti stradali, incendi, comunque suscettibili di creare disagi psicofisici alle persone” .
Sempre l’Agenzia delle Entrate chiarisce che la mera chirurgia estetica al fine di rendere “più gradevole l’aspetto di una persona” è esclusa dalle detrazioni fiscale perché l’intervento deve consentire un recupero alla normalità sanitaria e funzionale.
In pratica, è vero che la chirurgia estetica NON si può portare in detrazione ma fanno eccezione quegli interventi di chirurgia plastica necessari per eliminare o risanare deformità funzionali o estetiche particolarmente deturpanti.
In altre parole, senza cadere in errate interpretazioni delle norme e per essere in regola in caso di un accertamento fiscale, le spese relative agli interventi di chirurgia estetica si possono detrarre quando gli importi sono stati sostenuti per eliminare gravi e deturpanti deformità estetiche causate da un incidente stradale, da un tumore o da malattie congenite. Per fare qualche esempio, basterà pensare alla ricostruzione del seno a seguito di una mastectomia preventiva, oppure a un intervento di rinoplastica atto a risanare il setto nasale e a migliorare le condizioni respiratorie del paziente.
Oltre alle spese sostenute per l’intervento (quindi il pagamento della clinica) è possibile portare in detrazione anche le spese associate ma solo in presenza di documenti giustificativi della spesa.
Detrazione spese di ricovero
Nel modello 730, tra le spese mediche da portare in detrazione possono essere inserite anche le spese relative a una degenza o a un ricovero, anche se non vi è stato alcun intervento chirurgico. La percentuale di detrazione, anche in questo caso, è del 19%. In questo caso, però, bisogna fare molta attenzione alle spese associate alla degenza.
Per esempio, è detraibile il 19% della spesa di ricovero ma non dei servizi extra come, per esempio, il pernottamento di un coniuge del malato, gli addebiti previsti per la locazione di un apparecchio televisivo in camera o per l’addebito per l’uso di un apparecchio telefonico.
Detrazione fiscale cambio di sesso (metoidioplastica)
Si chiama metoidioplastica ed è l’intervento chirurgico atto a operare il cambio di sesso. Questo intervento, ai fini IRPEF risulta tra le spese mediche detraibili se si rispettano determinate condizioni così come previsto dalla Risoluzione 3 agosto 2015 n.71 dedicata all’adeguamento dei caratteri sessuali.
In questo caso, la posizione dell’Agenzia delle Entrate lascia ampio spazio a confusione e interpretazione, tuttavia è importante chiarire che un intervento di metoidioplastica non dovrebbe essere in alcun modo paragonato a un mero intervento di chirurgia estetica in quanto il soggetto che si sottopone a un intervento chirurgico di metoidoplastica vive una condizione di forte disagio psico-fisico.
Gli interventi di metoidoplastica devono essere autorizzati da un tribunale. Per ottenere l’autorizzazione, al soggetto deve essere riconosciuto un disturbo dell’identità di genere: in questo modo l’intero intervento di metoidoplastica, compresi gli interventi di chirurgia plastica associati, possono essere portati in detrazione perché interpretati come spese chirurgiche la cui finalità terapeutica è quella di sanare un disagio.