L’evoluzione dell’industria: verso un orizzonte 5.0

Non c’è limite all’evoluzione industriale, un motore sempre acceso e proiettato verso nuove prospettive produttive. Il mondo globale sta sperimentando quella che viene definita e universalmente riconosciuta come ‘quarta rivoluzione industriale’, ma è già tempo di guardare ancora più oltre. Verso un orizzonte temporale ancora indefinito, nel quale sorgerà una versione addirittura 5.0 dell’industria, che andrà a sostituirsi alla moderna industria 4.0.

Per capire come siamo arrivati fino a questo punto, all’alba di un mondo dove i protagonisti assoluti saranno sempre più macchinari all’avanguardia interconnessi e ‘intelligenti’, giova fare un passo indietro alla scoperta dei passaggi cruciali della Storia industriale globale. La prima rivoluzione industriale aveva interessato in prevalenza il settore del tessile e la metallurgia, con un ‘picco’ rappresentato dall’introduzione della macchina a vapore nel ‘700. Poi, con l’avvento dell’elettricità, del petrolio come nuova fonte di energia e dei prodotti chimici, arriva intorno alla seconda metà del XIX secolo la seconda rivoluzione industriale, la cui naturale evoluzione sarà poi negli anni ‘50 del secolo scorso la rivoluzione digitale (ovvero la terza rivoluzione industriale).

Questa corrisponde al momento di passaggio dalle tecnologie analogiche ed elettriche a una tecnologia digitale che ha visto proliferare i computer e i sistemi per la conservazione di dati e documenti. Infine si è arrivati alla quarta rivoluzione industriale che ha dato vita, circa un decennio fa, al concetto di ‘Industria 4.0’, ovvero un’esplosione di modernità che ha travolto in particolare le industrie manifatturiere, con l’obiettivo dichiarato di incrementare la competitività in un mercato sempre più globale e senza confini, proiettato verso lo spazio.

Presente e futuro dell’automazione industriale
È da registrare, peraltro, un alto numero di investimenti realizzati nel nostro Paese proprio nell’ambito della tecnologia manifatturiera, con il preciso intento di compiere al meglio il passaggio all’Industria 4.0: quest’ultima, per capire, è la tendenza dell’automazione industriale che punta a integrare delle avanguardie tecnologiche in modo da riuscire a migliorare produttività e qualità degli impianti, ma anche per rendere le condizioni di lavoro sempre migliori e creare nuovi modelli di sviluppo per il business.

E in un momento così cruciale e delicato per le aziende che vogliono restare al passo con l’innovazione, è essenziale sapere di potersi affidare a degli specialisti del settore della componentistica e dell’automazione in grado di offrire soluzioni che vengono direttamente dai professionisti del settore, oltre che di assicurare assistenza nella progettazione e selezione dei componenti idonei e nella installazione e configurazione in relazione alla fase di ‘post vendita’.

Uomini e robot nelle linee di produzione industriale
Questo mentre è già in fase di sviluppo il concetto di ‘quinta rivoluzione industriale’, che sarà interamente incentrata sulla cooperazione tra macchine e umani. L’obiettivo sarà quello di far lavorare in modo sempre più armonico l’intelligenza dell’operatore umano con quella cosiddetta artificiale. Una collaborazione, quella tra uomini e macchine intelligenti, che punta al sempre maggiore sviluppo di un valore aggiunto all’interno del processo produttivo.

Con implicazioni importanti e obiettivi hi-tech che ruotano attorno agli ambiti della sicurezza, della performance e della riduzione dell’errore. Al giorno d’oggi, comunque, a dominare la scena delle piccole e grandi imprese è senza dubbio ancora lo sviluppo al meglio delle potenzialità del concetto di industria 4.0.

Alla base di quest’ultimo c’è l’avvento di internet, che viene combinato con le nuove tecnologie. Sono i cobot (ovvero i ‘collaborative robot’) i protagonisti, come quelli creati dall’azienda Omron, leader del settore. Le parole chiave? La sicurezza come priorità, una programmazione semplificata e cambi di produzione più rapidi. Diversamente dai robot tradizionalmente impiegati nelle linee di produzione, i cobot sono programmati per interagire con gli esseri umani all’interno di spazi di lavoro in condivisione.

La flessibilità degli impianti è sempre più il tema chiave della moderna ‘fabbrica 4.0’, all’interno della quale le macchine lavorano con gli uomini e da questi ultimi apprendono le operazioni da compiere. Le performance potranno essere sempre implementate con dei test virtuali in grado di anticipare il flusso di lavoro e la parte operativa, tutto questo mentre la fabbrica sarà sempre più in grado di approvvigionarsi di energia senza sprechi o alti costi.

Verso una ‘super smart society’
Si tratta di una lenta progressione che ormai è stata innescata, destinata a dominare il panorama imprenditoriale nel futuro prossimo. Nell’orizzonte dell’industria 5.0 si potrà poi assistere allo sviluppo di una ‘super smart society’, la quale sarà governata proprio grazie alla cooperazione intelligente tra le macchine e le persone.

Lo scopo sarà mettere a segno un’evoluzione dello sfruttamento delle capacità possedute dalle macchine, in un’ottica di mantenimento di alti volumi di produzione. E questo, naturalmente, per rendere le varie attività qualitativamente sempre migliori, anche grazie all’apporto degli operatori umani la cui attività specie di coordinamento rimarrà centrale. Si assiste insomma a una ridefinizione dell’intervento delle persone nel processo produttivo, che resta però imprescindibile all’interno dell’orizzonte 5.0.

Quello dei robot è un mondo che fa parte della cultura popolare, legato a doppio filo com’è al concetto di modernità, anche grazie a una massiccia presenza delle macchine nella letteratura ma anche sul grande schermo. Nel mondo dell’arte i robot sono descritti come compagni di viaggio efficienti e ideali, proprio come accade con i droidi C1P8 e C3PO (quest’ultimo è di forma umanoide) nella saga cinematografica di Star Wars. In generale, vengono ancora percepiti e intesi come sinonimo di ‘futuro’, ma dall’immaginario siamo ormai passati a un’operatività concreta e reale, specie nella vita di tutti i giorni delle moderne fabbriche.

È qui che condividono spazi e mansioni, configurandosi come ‘colleghi’ dei partner umani. Ecco perché la nuova era industriale punta sullo sviluppo a tempi serrati di risorse tecnologiche sempre più potenti, con una particolare attenzione proprio al campo della robotica.

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