Daniele Leodori è stato confermato presidente del Consiglio regionale del Lazio con 29 voti a favore, 20 schede bianche e una scheda nulla al terzo scrutinio. La sua elezione è arrivata alla terza votazione con maggioranza semplice, mentre nelle prime due, dove sarebbe servita la maggioranza qualificata di 35 voti e 31 voti, i voti a suo favore sono stati 25 e 26.
Nella prima chiama hanno preso un voto Pirozzi e uno Cavallari, con 24 schede bianche; nella seconda chiama un voto per Cavallari e 24 schede bianche.
“Ringrazio chi ha voluto riporre in me la fiducia e sarà in aula con una presidenza imparziale. Saluto i colleghi e il mio in bocca al lupo per che la per la prima volta ha il privilegio e la responsabilità di sedere in questa aula”, ha detto Leodori, dopo l’elezione.
“Saluto le 16 consigliere elette, mai così tante in questa aula – ha proseguito -, che saranno centrali in questa consiliatura. Tutti noi e io per primo, abbiamo il dovere di essere sul fuso orario di una regione che ha compiuto enormi passi in avanti in questi ultimi anni, in ogni settore, anche grazie al ruolo di questa istituzione che ha avuto, nella precedente maggioranza e nelle opposizioni, due grandi motori di confronto, di scontro a volte, ma posso dire con orgoglio per averne fatto parte, anche di crescita di per il bene comune”.
“La precedente legislatura, che io definii costituente, ha raggiunto enormi obiettivi anche grazie all’impulso quotidiano dei consiglieri – ha aggiunto Leodori -. Siamo e saremo sempre più sotto osservazione, come è giusto che sia, non solo per le scelte che si faranno ma per come si perseguiranno. La spending review portata avanti e la razionalizzazione dei costi sono stati elementi centrali e ritengo che sia un percorso che deve proseguire, penso ad una legislatura utile per le riforme penso al nostro regolamento e allo statuto”.
“Sento su di me ancor di più la responsabilità per il nuovo quadro politico che si creato – ha concluso -. Ai 378 sindaci dei comuni della nostra regione, che lavorano ogni giorno con determinazione e sacrifici personali, dobbiamo essere il più possibile al fianco, con tutti gli strumenti e per questo vorrei che il consiglio sia almeno una volta l’anno itinerante tra le province. Se ci concentriamo sulla politica le differenza ci immobilizzeranno, se invece ci concentriamo sulle politiche miglioreremo la vita dei cittadini”.