Il bosco in Lombardia sta prendendo gradualmente il posto di pascoli e coltivazioni, come risultato dell’abbandono delle aree rurali, particolarmente di quelle più disagiate. L’abbandono gestionale si riflette sull’utilizzo del prodotto legnoso che nel 2017 è stato pari al 18% della biomassa forestale prodotta nell’anno, mentre in Europa si preleva, in media, il 60% e in Paesi come l’Austria si supera il 90%. Dei circa 585.000 mc richiesti al taglio, il 72% viene destinato alla produzione di energia attraverso impianti tradizionali e centrali a biomasse; solo il 27% anche a causa della qualità, viene utilizzato come legname da opera e per altri usi commerciali. Considerato che l’industria lombarda del legno è tra le prime in europa, nonostante la potenziale disponibilità, la produzione quantitativa e qualitativa di legno immessa sul mercato è insufficiente e occorre dipendere da altri paesi.
E’ quanto emerge dall’undicesima edizione (dati 2017) del “Rapporto sullo stato delle foreste in Lombardia” presentato oggi da Regione Lombardia e Ersaf nell’ambito del Festival dell’Ambiente e della Sostenibilita’ in corso a Milano nel quartiere Isola, durante il Salone del mobile e del design.
“Questa constatazione, confermata anno dopo anno, – spiega Alessandro Fede Pellone, presidente di Ersaf Lombardia – deve servire da stimolo ai diversi attori della filiera bosco-legno-energia della nostra regione, per promuovere una nuova cultura del bosco, la sua gestione attiva e l’utilizzo corretto del prodotto legnoso con attenzione alle specificità territorio, in coerenza con i principi della Gestione Forestale Sostenibile”.
Brescia è la provincia che possiede sia la maggior quantità di boschi sia la maggior superficie territoriale. Ampie superfici forestali caratterizzano anche le province di Sondrio e Bergamo rispettivamente al secondo e terzo posto per la quantità di boschi e con un indice di boscosità pari al 39% e 41%. Lecco e Como sono le due province con il più elevato tasso di boscosità, pari al 47% sul totale regionale e si collocano al sesto e quarto posto. Segue Varese con il 44% del territorio ricoperto da boschi che in termini di superficie totale raggiunge invece il quinto posto. Brescia, Sondrio e Bergamo, da sole, ospitano quasi i due terzi del bosco regionale.
Le province con le minori estensioni boschive sono principalmente quelle di pianura: in ordine crescente, Mantova, Lodi, Cremona, Monza-Brianza e la Città metropolitana di Milano.
La Carta forestale, allo stato di copertura attuale, ha classificato l’84% del bosco lombardo in 17 categorie forestali. I popolamenti più rappresentati nella regione sono i Castagneti (11,4%), le Peccete di abete rosso (11,1%).
Il rapporto sulle foreste spiega anche che il volume di legname richiesto è aumentato in otto province (Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Mantova, Pavia, Sondrio e Varese), e diminuito nelle restanti tre (Cremona, Lodi, Monza Brianza) e nella Città Metropolitana di Milano. In Lombardia sono 978 le imprese che si occupano del settore forestale.
Nel 2017 si sono registrati 220 incendi boschivi che hanno percorso complessivamente la superficie di 4.292 ettari, di cui 2.288 boscati (53,3%). Il numero dei roghi è superiore alla media dell’ultimo decennio (pari a 166 incendi/anno).
“Anche quest’ultimo è un segnale per invitare le istituzione a fare di piu’ per un miglior governo del bosco ed un recupero della aree agricole oggi conquistate dai boschi”, sottolinea Ersaf Lombardia.