L’Accademia Carrara riunisce, grazie alla collaborazione con l’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston, due opere di Sandro Botticelli, Storie di Virginia e Storia di Lucrezia, separate geograficamente e storicamente da molto tempo, certamente già dall’Ottocento, poiché acquisite una negli Stati Uniti e l’altra in Italia.
Per celebrare questo straordinario ricongiungimento (una seconda tappa è prevista a Boston per l’inizio del 2019), il museo di Bergamo (12 ottobre-28 gennaio) offre al pubblico una mostra preziosa, un’occasione di confronto, emozione, studio, capace di raccontare un artista e un’epoca.
Realizzate per un’unica committenza tra il 1500 e il 1510, le tavole sorelle raccontano due storie di virtù e sacrificio al femminile: Virginia Romana assassinata dal padre per preservarne l’onore, Lucrezia che sceglie la morte pur di salvarsi dalla violenza.
In mostra, accanto alle due opere, anche gli altri dipinti di Botticelli di Bergamo, il Ritratto di Giuliano de’ Medici (1495-1500 circa) e il Vir dolorum (1478-1480 circa), oltre a un busto in marmo in prestito dal Museo del Bargello di Firenze, un testo di Paolo Giovio e il Crocifisso (1496-1498 circa) del Museo dell’Opera del Duomo di Prato.
LE STORIE DI BOTTICELLI TRA BOSTON E BERGAMO
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