Le nuove strategie per il rilancio del territorio dei Sibillini

ROMA (ITALPRESS) – E’ il Parco Nazionale dei Monti Sibillini a presentare, per primo in Italia, in maniera organica e sistematica, i suoi percorsi di forest bathing e i corsi di prossima istituzione destinati alle guide di questa specialità. Gli ecosistemi boschivi del Parco si estendono su 33 mila ettari, di questi circa 10 mila sono rappresentati da boschi di neo-formazione o pre-forestali. Le attività di ricerca e monitoraggio, la pianificazione e realizzazione di ambiziosi progetti come il Martelloscopio di Monte Castel Manardo, strumento didattico finalizzato al restauro ecologico, strutturale e compositivo dei cedui di faggio convertiti a fustaia, perseguono un importante obiettivo: la conservazione di queste aree che, oltre ad essere ecosistema e habitat di interesse comunitario, rappresentano un elemento di difesa degli equilibri idraulici e idrogeologici, nonchè un elemento naturale di salute, godimento e fruizione naturalistica. “All’interno del Parco è possibile sviluppare un modello che metta al primo posto la salute delle persone e del clima e superi le contrapposizioni tra sviluppo economico e conservazione delle specie in pericolo. Il bosco è sempre rimasto in subordine nella pianificazione dei parchi, ma oggi sappiamo, grazie a centinaia di pubblicazioni scientifiche, che il contatto con la natura, parliamo in particolare di esperienze che vanno sotto il nome di forest bathing, produce evidenti vantaggi per la salute”, sottolinea il direttore dell’Ente, Carlo Bifulco. “Questi meccanismi sono molteplici, ma l’esempio più evidente è dato dall’azione dei monoterpeni, emessi in grande quantità da alcune specie vegetali, sul nostro organismo ed in particolare sul nostro sistema immunitario. Se è vero che frequentare luoghi naturali può costituire l’occasione per riscoprire altre dimensioni del sè, difficilmente accessibili nei contesti abituali, è vero anche che l’effetto positivo del contatto con la natura è misurabile con vari metodi diagnostici, clinici e non. Quando parliamo di forest bathing, come faremo in un’aula universitaria insieme ai tecnici di una nuova generazione, non parliamo di una operazione di marketing, bensì di un’esperienza in grado di incidere in maniera significativa sul nostro organismo”, conclude. Dunque, prosegue in tal senso l’attività del Parco che ad oggi sta sviluppando un piano per la pratica del forest bathing con l’individuazione di aree ad hoc e la prossima attivazione di corsi dedicati a guide specializzate.
(ITALPRESS).

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