È stato pioniere dell’informatica italiana, componente del ristretto gruppo che progettò la Olivetti Programma 101, antesignana del moderno Personal Computer. Per questo l’Università degli studi di Bari “Aldo Moro” ha conferito a Gastone Garziera la laurea honoris causa in Computer Science.
Il nuovo rettore Stefano Bronzini ha consegnato il simbolico riconoscimento al 77enne progettista della provincia di Vicenza. “Prima di iniziare questa giornata di festa – ha esordito il rettore – vi chiedo un minuto di raccoglimento per le vittime della guerra contro i curdi”.
La cerimonia è poi proseguita fino ad arrivare alla lectio magistralis di Garzieri. “La Nasa fu tra i primi grandi acquirenti – ha ricordato tra le altre cose – della macchina Olivetti Programma 101, entrando nel programma Apollo per il calcolo dell’orbita terrestre. Secondo me ha dato una buona mano per andare sulla luna”.
E margine, ai giornalisti che gli hanno chiesto se all’epoca immaginava quanta strada si sarebbe fatta nel campo dei computer ha risposto: “All’inizio sicuramente no, per noi l’importante era fare una macchina che avesse senso e lì ci siamo dedicati, non abbiamo pensato al futuro. Quello che temevo era che potessero dirmi ‘stai rubando il lavoro a qualcuno’, a quelli che con le macchine da calcolo dovevano lavorare giorni e giorni per fare calcoli. Loro potevano perdere il lavoro. Però ho pensato ‘troveranno un lavoro più bello’ che è quello di fare nuove macchine e nuovi programmi”.
Nel corso della sua carriera, Gastone Garziera ha partecipato, con ruoli sempre più rilevanti, alle attività informatiche della Olivetti, da cui sono scaturite macchine d’avanguardia per l’epoca e oggi di estremo interesse storico.
“Il futuro della ricerca in questo campo – ha aggiunto Garzieri – è quello di mettere insieme tutto quello che è stato inventato fino ad ora, mettere insieme più tecnologie. Quando la macchina saprà volare vorrà dire che l’uomo è stato in grado di avere il controllo dello spazio, della posizione, ecc, oltre naturalmente alla robotica, all’intelligenza artificiale. Bisogna mettere insieme le cose nuove e facendolo verranno fuori altre cose nuove che prima non si potevano pensare. Adesso bisogna pensarle e realizzarle”.
“E’ un onore e un motivo di orgoglio – ha commentato alla fine della cerimonia il rettore Bronzini – aver dato la laurea honoris causa ad un pezzo della storia dell’informatica nazionale e mondiale. Questo vuol dire che Bari ancora una volta è presente in un dibattito vivo e quanto mai fruttifero per il futuro della nostra nazione”.
“Questa laurea – ha concluso Donato Malerba, direttore del Dipartimento di Informatica dell’Università di Bari – è anche l’occasione per ricordare il cinquantenario dall’istituzione del corso di laurea in Scienze dell’informazione a Bari. E’ stato il secondo in tutta Italia. E’ partito nell’anno accademico ‘70-‘71, ma in realtà il decreto è del 1969. Così ricordiamo la storia, perché per tanti anni l’informatica italiana è stata alimentata da laureati di questo ateneo e questo è importante ricordarlo”.
(ITALPRESS).