Procedono senza sosta da due giorni le attività di immersione dei Nuclei Subacquei della Guardia Costiera, finalizzate al recupero dei corpi delle vittime del naufragio avvenuto nella notte tra il 6 e il 7 ottobre nelle acque a largo di Lampedusa.
Sedici sub, rende noto la Guardia Costiera, si alternano nelle attività di recupero che si svolgono su un fondale che arriva fino a 60 metri, con un tempo di permanenza sul fondo che, per motivi di sicurezza, non può superare i 10 minuti. Le squadre sono composte da due subacquei, ciascuno dei quali è in costante collegamento con i mezzi di superficie attraverso una cavo-guida gestito da un operatore.
Il tutto, sotto la supervisione di un Ufficiale direttore di immersione e con l’ausilio di due infermieri specializzati in medicina iperbarica. A bordo dei mezzi di supporto anche due sub pronti ad intervenire nel caso di eventuali problematiche per operatori in immersione. Allertata, per eventuali emergenze, anche la camera iperbarica del centro ospedaliero di Lampedusa.
Nell’area, interdetta per l’occasione, motovedette del Corpo assicurano la cornice di sicurezza e un elicottero della Guardia Costiera è pronto a intervenire in caso di emergenza.
Ieri, i sub hanno recuperato le prime sette salme. Tra i corpi anche quello di un bimbo.
(ITALPRESS).