NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Connettere le comunità italo-americane con la città di Palermo, creare opportunità di scambio con New York e osservare quanto accade nel mondo portando il punto di vista di chi vive “il senso e la dimensione della prossimità” ai territori. Sono questi, in sintesi, gli obiettivi che hanno guidato la missione a New York del sindaco di Palermo Roberto Lagalla e di una delegazione del capoluogo siciliano che nella Grande Mela ha promosso il Festino di Santa Rosalia e ha tenuto una serie di incontri.
La visita non riguarda solo “la promozione del 400° anniversario della Santuzza ma anche un modo per riconnettere, nell’ambito del cosiddetto ‘turismo delle radicì, la comunità italo e siculo-americana alla regione siciliana e in particolare alla città di Palermo”, ha spiegato il sindaco Lagalla in un’intervista all’Italpress. “La presenza dell’assessore regionale al Turismo – ha continuato – ha consentito il raggiungimento di questo obiettivo che si è sviluppato in molti momenti di incontro”.
In particolare, tra l’altro, l’assessore comunale all’Urbanistica Maurizio Carta “ha curato i rapporti – ha sottolineato Lagalla – con la comunità degli architetti e dei creativi della città nell’ambito del progetto Reinventing Cities” mentre l’assessore comunale al Turismo Alessandro Anello “ha curato i rapporti per le connessioni aeree”. “Partirà infatti a breve – ha aggiunto Lagalla – una linea diretta tra Palermo e New York che speriamo possa proseguire oltre il periodo estivo”.
Il sindaco di Palermo a New York ha anche assistito a una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu e ha visitato l’Assemblea generale. “E’ un organo che è stato istituito e voluto per garantire la pace. Oggi – ha sottolineato – vive le fibrillazioni che vive tutto il mondo ma sicuramente la galleria di bandiere di tutti i paesi che compongono l’Assemblea richiama la storica Dichiarazione dei diritti dell’uomo. In questa chiave va reinterpretato e promosso il ruolo della solidarietà internazionale e della ricerca della pace a tutti i costi”. Per Lagalla “la presenza all’Onu è una particolare emozione e ci ha consentito di incontrare anche l’ambasciatore Massari che rappresenta l’Italia presso le Nazioni Unite”.
Uno sguardo, quindi, al mondo dal punto di vista di chi cura il territorio. “Ho visto un grande impegno internazionale – ha spiegato – su tematiche importanti, dall’ambiente alle risoluzioni per la guerra russo-ucraina. Come sindaco che si riconosce nelle cure dei sindaci di tutto il mondo verso le proprie comunità – ha aggiunto – credo che chi, come noi, vive il senso e la dimensione della prossimità abbia piena consapevolezza di quanto la guerra sia contraria a ogni forma di convivenza civile, tolleranza, incontro e armonia che è invece ciò che cerchiamo di creare giorno dopo giorno nelle nostre città”.
La visita negli Stati Uniti è stata anche occasione di confronto con la Grande Mela. New York per Lagalla è “una città vibrante, uno dei cuori pulsanti del mondo e così resta, non fosse altro che per quell’incrocio di nazionalità, quel senso costante di originalità e creatività che la contraddistingue. Da sindaco – ha proseguito – ho avuto anche il senso del ‘mal comune mezzo gaudiò. I palermitani si lamentano tanto per le buche che abbiamo ereditato e che talvolta addebitano a noi. Ci stiamo lavorando – ha sottolineato – così come ci sta lavorando il sindaco di New York perchè anche loro non sono messi bene da questo punto di vista. E poi il traffico di New York per certi versi è molto più congestionato di quello di Palermo”.
Infine un’idea di scambio tra le due città. “Trasferirei una parte della nostra storia millenaria e importerei – ha affermato – quella voglia di fare che è di tutti, perchè tutti si sentono protagonisti del miracolo New York. Credo che sia una lezione che dobbiamo imparare, anche moltiplicando i flussi di cittadini, turisti ma anche seconde, terze e quarte generazioni di discendenti italo e siculo-americani”.
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