“Dopo la famosa scelta della monetina del Consiglio, la procedura è passata al Parlamento il quale, ha voluto dire la propria sulla costruzione e gestione di EMA (European Medicines Agency). Siamo andati ad Amsterdam alla sede provvisoria e a quella definitiva. Stiamo controllando su come sta procedendo il governo olandese e abbiamo chiesto con forza con un voto della plenaria di avere un report trimestrale per poter seguire i lavori e per esser certi che non si perda la capacità lavorativa nell’interesse dei cittadini europei”. Lo ha dichiarato Giovanni La Via, europarlamentare di Fi e membro del Partito Popolare Europeo. La Via però sottolinea con forza che d’ora in poi è il Parlamento che deve esprimersi sull’assegnazione di agenzie europee e che il Consiglio europeo non deve prendere decisioni senza almeno aver consultato l’Europarlamento. “Il 25 aprile si avrà il primo confronto con il Consiglio europeo e in quel frangente chiederemo di far valere le nostre istanze. Questo atteggiamento del Consiglio sta rallentando la sottoscrizione del contratto su EMA con il governo olandese” ha spiegato l’eurodeputato. “Se il consiglio non accetterà di decidere insieme a noi sull’assegnazione di agenzie europee per il futuro, resteremo bloccati dove siamo”.
Sui possibili criteri di assegnazione di un’agenzia europea, La Via ha proposto due tipi di valutazione: uno relativo al merito e l’altro all’opportunità. “Per quanto riguarda il merito ci si riferisce principalmente alla valutazione della location che viene messa a disposizione. Quelli di opportunità invece sono relativi al fatto che una grande agenzia può essere costruita solo in un grande paese con grande attrattive per i lavoratori, dove ci sono scuole per i figli di tipo internazionale o opportunità per i compagni dei lavoratori. Ovviamente da agenzia ad agenzia i criteri si differenziano”.
La Via ha ricordato che durante il sopralluogo ad Amsterdam, la delegazione parlamentare ha rilevato che la sede definitiva è ancora tutta da costruire ma l’organizzazione degli olandesi in questa costruzione è chiara e precisa. “Se si fosse fatto un bando di gara per costruire una simile struttura in Italia ci sarebbero stati ricorsi, tempi assai lunghi per l’assegnazione dei lavori e incertezze sui tempi per la fine degli stessi. In Olanda hanno redatto un calendario che stanno rispettando. La loro legge sugli appalti è profondamente diversa dalla nostra, non hanno ricorsi rispetto alle assegnazioni e quindi sono certi di raggiungere gli obiettivi prefissati nei tempi previsti”.