LA TECNOLOGIA, SANREMO E L’ULTIMA INVENZIONE DI BERLUSCONI

Quanti punti ha la Juventus dopo la vittoria sull’arcinemica Fiorentina, incasinata dal Var, sicuramente procuratrice di risse e ultraveleni? Forse 44 – se le restituissero la penalizzazione – o 29 ufficiosamente, o peggio ancora, se la strapunissero al prossimo giro di fantagiustizia? Direte: c’è dell’altro, in campionato, e invece io penso che l’infelice idea di processare la Signora a torneo in corsa sia uno scandalo. A vedere i danni correnti e futuri – confusione o falsificazione di eventi – questo è lo scandalo dell’anno. E per fortuna la marcia trionfale del Napoli lo lascia indenne da rischi. Ma non c’è solo questo processo agli juventini plusvalenti (e ormai anche ai loro giudici chiacchieroni) ad avvelenare il campionato.
Grazie a Sanremo oggi ciascuno di noi narratori del pallone può dire quel che vuole, come vuole, possibilmente anche bugie, se non le sciocchezze che non mancano mai. Perchè da lunedì 6 febbraio – avvento di Sant’Amadeus dei miracoli – le partite non le ha viste quasi nessuno, se non quegli appassionati veri che hanno trovato accoglienza negli stadi preferendole ai gorgheggi sanremesi. Parlo, ovviamente, di spettatori televisivi, coloro che “pesano” sulla critica e ne indirizzano i commenti.
Ho infatti rivelato da decenni che l’avvento di Telepiù (e Sky, e Dazn) ha costretto noi, testimoni della partita, a tener conto di quanto mostra la tivù più di quanto gli mostri il campo. Decisiva una volta la moviola, oggi la Var, per gli atti fondamentali del match, rigori, gol, fuorigioco; e anche i momenti di rara bellezza, gli assist preziosi, i gol prodigiosi, han bisogno dell’aiuto decisivo del replay. L’ultima volta che sono stato in uno stadio – poco tempo fa, per uno spigoloso Inter-Juventus – ho fatto con godimento il mio racconto (come un ritorno a casa) e alcuni lettori mi hanno scritto: “Ma che partita hai visto, sei rinco?”.
Questa lezioncina ha uno scopo: far capire alla Lega che non è giusto nè utile sfidare Sanremo programmando gli orari delle partite mentre imperversano Benigni, Chiara, un paio di appetitose canzoni (e cantatrici) e i Tre Tenori (Morandi ha sicuramente ispirato Bologna-Monza per vedersela la domenica, peccato gli sia andata male, arbitraggio compreso); così com’è stata inutile la controprogrammazione organizzata da Piersilvio Berlusconi.

Tornando nel nostro ormai piccolo e sanremizzato territorio, l’unico controprogrammatore efficace è Silvio, sempre Lui, colui che dopo avere inventato Arrigo Sacchi viene indicato come inventore di Raffaele Palladino: costui, subentrato a Stroppa il 13 settembre del 2022, con la vittoria del suo Monza a Bologna regala al Cavaliere una sequenza positiva che nemmeno godè con il Milan. E sabato si giocherà Monza-Milan, l’Evento del Biscione. Sarà l’inizio dell’ennesima resurrezione di Berlusconi?
Mi costringo (si fa per dire, perchè mi piace) a fare il cantastorie della periferia dell’Impero Napoletano – ormai stracantato come il “Caruso” di Lucio Dalla – contro il quale si batte (inutilmente?) la Lega Lombarda di Amadeus e Abatantuono.
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