ROMA (ITALPRESS) – Le nove medaglie della scherma azzurra ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi brillavano a Roma, presso il Salone d’Onore del Coni. La “Cerimonia delle Medaglie Olimpiche e Paralimpiche 2024” ha fatto rivivere le emozioni della doppia spedizione del Grand Palais, un’unica grande squadra italiana in pedana con 34 atleti (24 olimpici e 10 paralimpici) guidata dai Commissari tecnici, supportati da Capi delegazione, maestri di staff, dirigenti, funzionari, preparatori fisici, medici, fisioterapisti e tecnici delle armi. L’evento, aperto dagli interventi del presidente federale Paolo Azzi e dei presidenti di Coni e Cip, Giovanni Malagò e Luca Pancalli, ha visto insigniti, come da tradizione e nello spirito di condivisione della scherma italiana, tutti coloro che hanno rappresentato l’Italia sulle pedane francesi con particolare risalto per i protagonisti delle nove medaglie vinte dalla scherma azzurra ai Giochi di Parigi 2024 tra Olimpiadi e Paralimpiadi. Un risultato storico: per numero complessivo di podi conseguiti, infatti, è stato eguagliato il record nel Nuovo Millennio che era stato stabilito nell’edizione di Londra 2012.
Standing ovation per la squadra di spada femminile che ha regalato la 50^ medaglia d’oro della storia della scherma italiana alle Olimpiadi con il trionfo di Rossella Fiamingo, Alberta Santuccio, Giulia Rizzi e Mara Navarria. Prima delle spadiste olimpioniche sono stati festeggiati il bronzo olimpico Luigi Samele (sciabola maschile individuale) e i tre argenti olimpici vinti da Filippo Macchi (fioretto maschile individuale) e dalle squadre di fioretto femminile (Arianna Errigo, Alice Volpi, Martina Favaretto e Francesca Palumbo) e fioretto maschile (Filippo Macchi, Tommaso Marini, Guillaume Bianchi e Alessio Foconi). Poi le quattro medaglie conquistate alle Paralimpiadi: il bronzo di Edoardo Giordan (sciabola maschile A), l’argento di Matteo Betti (fioretto maschile A) e ancora i bronzi di Bebe Vio Grandis (fioretto femminile B) e della squadra di fioretto femminile (Andreea Mogos, Loredana Trigilia, Bebe Vio Grandis e Rossana Pasquino).
Per tutti il riconoscimento di una medaglia d’oro con conio speciale realizzato dalla Federazione Italiana Scherma, con cui sono stati insigniti anche i ct olimpici Dario Chiadò per la spada, Stefano Cerioni per il fioretto e Nicola Zanotti per la sciabola, e per il settore Paralimpico il coordinatore Dino Meglio e i ct Simone Vanni (fioretto), Marco Ciari (sciabola) e Francesco Martinelli (spada).
Premiati, come detto, tutti i componenti delle due spedizioni guidate dai capi delegazione Maurizio Randazzo per l’Olimpiade e Alberto Ancarani per le Paralimpiadi, ma anche le altre professionalità, come gli ufficiali di gara, che hanno rappresentato l’Italia in ambito FIE e World Abilitysport.
‘Grazie per aver gremito il Salone d’Onore del Coni in questo momento di festa – le parole di Azzi – Siamo qui per celebrare l’anno olimpico per le splendide medaglie che sono arrivate delle nostre spedizioni di Parigi. C’è stato un grande lavoro di squadra al termine di un triennio che ci ha visto ottenere risultati straordinari lungo l’intero cammino. Tutte le armi hanno avuto strepitosi risultati con un gran numero di esordienti e questo è un altro motivo di orgoglio. Abbiamo anche ricominciato il percorso con prestazioni eccellenti come dimostrano le sette vittorie in Coppa del Mondo tra gare individuali e di squadra. Grazie ai nostri atleti, tecnici, gruppi sportivi e alle società dove si allenano”. Da Malagò un ‘grazie alla Federscherma e a Paolo Azzi per aver scelto il Salone d’Onore per festeggiare i risultati delle Olimpiadi di Parigi 2024. Sembra banale ma va ricordato cosa ha fatto la scherma per il movimento olimpico e anche il fatto di aver sfatato il tabù delle 50 medaglie d’oro. Sono 135 le medaglie olimpiche della scherma, più del 20%. Un’altra bellissima cosa è vedere che sono state vinte medaglie sia a livello maschile che femminile. Impressionante i dati di audience che ha avuto la scherma in tv. La FIS è ripartita benissimo e anche di questo sono molto felice. Grazie a tutti i dirigenti, tecnici e atleti. Impressionante come una Federazione così vincente si evolva continuamente. C’è un livello culturale molto alto che ha sempre contraddistinto questo sport”. ‘Vedere una Federazione che festeggia i risultati Olimpici e Paralimpici mi rende sempre grato nei confronti di chi lo fa – ha sottolineato dal canto suo Pancalli – Ringrazio Paolo Azzi, il Consiglio e tutti coloro che hanno contribuito a questo grande successo. I Giochi Paralimpici di Parigi hanno dato una grande immagine dello sport italiano che viene invidiata dal mondo. C’è stata anche la consapevolezza che si possa andare avanti come dimostra il fatto che sia il miglior risultato da Atlanta ’96. Credo che l’immagine dei nostri atleti e la comunicazione sia fondamentale per i ragazzi che vogliono fare sport”. Poi le voci degli atleti medagliati, introdotte da brevi clip emozionali sui loro successi. “Sempre bello rivedere l’ultima stoccata… – confessa Gigi Samele, alla sua quarta medaglia olimpica – Penso ogni volta di non metterla, e invece sì, è andata a segno davvero. Un piacere e un onore vincere una medaglia. Sempre bello essere qui con l’augurio di vivere altre giornate come questa”. E poi Filippo Macchi: “Io l’ultima stoccata invece anche se la rivedo non l’ho messa – ha sorriso guardando Samele – Mi hanno detto che sono giovane, quindi vediamo che succederà nel futuro. Di certo è stata una avventura fantastica”. Quindi la squadra di fioretto femminile, con la capitana e portabandiera Arianna Errigo: “Siamo contente di essere qui. Per me Parigi è stata speciale per tanti punti di vista. Rivedermi sul podio a distanza di anni è un’emozione incredibile”. E nella sua scia Alice Volpi: “Un’Olimpiade molto particolare, vissuta intensamente. Questa d’argento è una bella medaglia, ne siamo orgogliose, anche se volevamo qualcosa in più. Proviamo ad arrivare a Los Angeles”. A seguire il team di fioretto maschile. Con Pippo Macchi già sul palco, ha aperto il giro dei commenti Tommaso Marini: “Parigi è stato uno dei momenti più belli della mia vita per aver condiviso il podio con i miei compagni”. Poi il capitano Alessio Foconi, che ha raccolto da Daniele Garozzo – presente, e al quale è andato l’applauso della sala esteso a tutti gli azzurri che hanno contribuito alla qualifica delle squadre – il testimone di chioccia e riferimento d’esperienza per una squadra molto giovane: “Una gioia immensa per me quella di Parigi. Sentire il calore di tutti voi è stato stupendo. Grazie ragazzi”. Così Guillaume Bianchi: “Rivedere le immagini della finale non è così doloroso. Sono contentissimo della medaglia e di averla vinta insieme a loro, i miei compagni”. Pensiero speciale per Edoardo Giordan: “La mia prima medaglia paralimpica è qualcosa davvero di emozionante se penso che prima di me l’aveva vinta Andrea Pellegrini, colui che mi ha messo per la prima volta un’arma in mano facendomi conoscere la scherma. Ancora di più una gioia immensa”. Da Edo a Matteo Betti, fiero e ironico: “Sono molto emozionato. Sono passati 12 anni dalla mia prima medaglia ai Giochi, allora fu nella spada a Londra 2012. L’unica cosa che so è che ho vinto di spada e di fioretto ma non passerò alla sciabola”. Doppia premiazione per Bebe Vio Grandis, bronzo sia individuale che a squadre: “Queste medaglie sono il frutto del lavoro di un grande gruppo. Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno e ci hanno aiutato per conquistare questi traguardi”. Al suo fianco, come sempre, la capitana Loredana Trigilia: “Sono persona di poche parole, quindi voglio solamente ringraziare tutti per questi momenti così belli ed emozionanti”. Chiusura con l’oro numero 50 della scherma italiana alle Olimpiadi vinto dalla squadra di spada femminile.
La portabandiera della cerimonia di chiusura olimpica Rossella Fiamingo: “Ancora mi vengono i brividi quando vedo queste immagini. Siamo andate tante volte in difficoltà ma grazie alla squadra abbiamo vinto. Non è semplice essere così unite, sono orgogliosa di me e di loro”. Anche Mara Navarria si è detta “orgogliosa di aver dato il mio contributo alla nostra squadra, abbiamo lavorato tanto e costruito giorno per giorno un obiettivo che mi ha fatto tornare bambina”. Alberta Santuccio ha aggiunto: “Ormai non conto più le volte che ho rivisto l’ultima stoccata. Però è sempre bello vedere la nostra gioia e le facce delle mie compagne. Un oro conquistato con le unghie e con i denti”. La chiosa di Giulia Rizzi: “Quelle stoccate sono frutte di tanto lavoro e passione che ci hanno regalato una gioia immensa, indimenticabile”.
– foto Bizzi/Federscherma –
(ITALPRESS).
La scherma azzurra celebra le nove medaglie dei Giochi di Parigi
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