BOLOGNA (ITALPRESS) – Donne e scienza, un rapporto difficile? I pregiudizi esistono, e resistono, ma in Emilia-Romagna vivono e operano cinque scienziate, un’epidemiologa e quattro astrofisiche, che dimostrano l’esatto contrario. A tal punto da spiccare tra le top 500 al mondo nella classifica 2023 della piattaforma Research.com, sulle migliori scienziate donne.
Sono Eva Negri, epidemiologa, e le quattro astrofisiche Lucia Pozzetti, Marcella Brusa, Elena Pian ed Elena Zucca: oggi hanno ricevuto dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, un riconoscimento per gli eccellenti risultati raggiunti nei rispettivi ambiti di ricerca. La consegna è avvenuta nell’Auditorium del Cnr di Bologna, contestualmente alla presentazione della guida “Emilia-Romagna, il regno della scienza. Luoghi, persone, futuro”, edita dal quotidiano la Repubblica in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna.
L’evento, oltre a Bonaccini, ha visto la partecipazione della presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza, degli assessori regionali Paola Salomoni (Università e Ricerca) e Vincenzo Colla (Sviluppo economico e Green economy), del presidente di Cineca e di Ifab, Francesco Ubertini, e del direttore di Inaf-Osservatorio di astrofisica e scienza dello spazio di Bologna (Oas), Andrea Comastri.
“Con il loro impegno e il loro prezioso lavoro- afferma Bonaccini- queste scienziate rafforzano il valore dell’Emilia-Romagna e dell’ecosistema regionale dell’innovazione, contribuendo a farne un’area fra le più avanzate in Europa e nel mondo. Con loro, tutte le ricercatrici e i ricercatori attivi nelle nostre università, nelle reti regionali dell’Alta tecnologia e dei Tecnopoli, nei Cluster, nelle strutture mediche e negli istituti scientifici che si trovano nel nostro territorio. Molti perché hanno scelto l’Emilia-Romagna, vivendo e lavorando qui: un tema sul quale vogliamo fare di più, tanto da aver approvato una legge regionale, sul mantenere e attrarre qui giovani talenti e persone con alta specializzazione, unica nel Paese. Dopo aver investito sulla Data Valley, la capacità di supercalcolo e le nuove tecnologie, basti pensare al Tecnopolo di Bologna, dove si trova il Data Center del Centro meteo europeo, il supercomputer europeo Leonardo e dove arriveranno tutti i più importanti organismi scientifici italiani e non solo, insieme a università e centri di ricerca. Oltre alla nuova Università dell’Onu su Big Data e cambiamento climatici, la prima nell’area mediterranea. Senza dimenticare- chiude Bonaccini- che a luglio proprio in Emilia-Romagna e al Tecnopolo di Bologna si terrà il G7 Innovazione. Vogliamo continuare ad assicurare investimenti adeguati alla scienza per creare nuove opportunità di crescita e sviluppo dei territori e migliorare la qualità di vita delle comunità”.
Dagli studi di farmaco-epidemiologia ai buchi neri supermassicci, dalle controparti a raggi X dei lampi gamma alle l’analisi delle proprietà delle galassie e degli ammassi e superammassi di galassie. Le scienziate – alcune nate in Emilia-Romagna, altre trasferitesi qui in seguito -, attualmente operative a Bologna, sono dunque tra le prime 500 nel mondo nella classifica stilata dalla piattaforma accademica Research.com per le pubblicazioni scientifiche e le citazioni ricevute. Si tratta appunto di Eva Negri, epidemiologa dell’Università di Bologna, e delle astrofisiche Lucia Pozzetti di Inaf-Oas, Marcella Brusa (Università di Bologna), Elena Pian ed Elena Zucca, entrambe di Inaf.
Dalla rete dei Tecnopoli alla Motor Valley, dall’Intelligenza Artificiale all’Aerospazio, dall’astronomia allo studio del clima, dalla Rete Alta Tecnologia alle Università, i Cluster, gli enti di ricerca, i musei. La nuova guida edita da Repubblica in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna scova spazi della scienza spesso poco conosciuti ma molto suggestivi, eccellenze e innovazioni in campo scientifico, tecnologico, medico, dando quasi voce ai luoghi stessi e ai protagonisti (ricercatori, docenti e imprenditori) di un mondo che guarda avanti. Oggi l’Emilia-Romagna è anche una Data Valley internazionale, e il Tecnopolo di Bologna è punto di riferimento internazionale per il supercalcolo e i Big Data. Ma l’Emilia-Romagna, ricorda la guida, è anche tutela della biodiversità, del paesaggio, delle tracce del passato, del patrimonio enogastronomico. Una dimensione che custodisce le proprie ricchezze e tradizioni, proiettata costantemente al futuro.
Da segnalare i contributi di quattro testimonial: Piergiorgio Odifreddi, matematico e saggista; Ivana Bartoletti, una delle massime esperte in Italia di privacy, etica e governance nel campo dell’intelligenza artificiale; Lucio Rossi, ricercatore e docente; Patrizio Bianchi, ex ministro e rettore dell’Università di Ferrara.
-foto ufficio stampa Regione Emilia Romagna –
(ITALPRESS).
La Regione Emilia Romagna premia cinque scienziate
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