LA FORTUNA BACIA HAMILTON CHE DIVENTA LEADER

“Sono stato molto fortunato”. Anche Lewis Hamilton non ha dubbi, la vittoria nel Gran Premio d’Azerbaijan è un regalo della dea bendata. Certamente la gara sul tracciato cittadino è stata molto emozionante ma, così come a Melbourne è stata decisa dall’ingresso della safety car, con la Mercedes che aveva ritardato il cambio gomme di Valtteri Bottas che ne ha approfittato per restare in testa alla corsa e con Sebastian Vettel, autore di una gara perfetta fino al quel momento che, alla ripartenza, a soli quattro giri dalla bandiera a scacchi ha provato l’attacco al finlandese, spiattellando le gomme, poi, per rimanere in pista; scivolando però al quarto posto e con dei pneumatici che non rendevano più al meglio. Ma certamente il meno baciato dalla sorte è stato proprio Bottas. Il finlandese della Mercedes, infatti, ha visto svanire una vittoria ormai certa per un detrito di carbonio perso in un precedente incidente che gli ha forato la gomma posteriore destra. Gara finita per lui e strada spianata per il compagno di squadra che ringrazia e va a prendersi la coppa del vincitore e soprattutto la testa della classifica piloti. Il campione del mondo in carica, prima dello start aveva 9 punti di ritardo da Vettel, ora ne ha quattro di vantaggio. Mondiale sempre aperto, dunque, con una Ferrari che mastica amaro per come sono andate le gare di Shanghai e Baku. E poco consola il secondo posto di Kimi Raikkonen, che vale la testa della classifica Costruttori. Anche lui ha ricevuto qualcosa indietro dalla sorte, dopo l’errore in qualifica che gli ha fatto perdere la pole e l’incidente al via nel tentativo di sorpasso alla Force India di Ocon, con la perdita di tante posizioni.
Ripartito 13° con le gomme Soft, puntando ad una strategia con un’unica sosta, anche lui ha montato le ultrasoft quando è entrata in pista la vettura di sicurezza e, approfittando di quanto è successo a Seb e al connazionale della Mercedes, si è ritrovato sul secondo gradino del podio. Podio che è stato completato da Sergio Perez, Il messicano della Force India, ha beneficiato dei problemi di gomme di Vettel per agguantare la quarta posizione e poi del ritiro di Bottas per chiudere terzo come due stagioni fa. Ma il finale rocambolesco di una mini-race in soli quattro giri è stato innescato dalla solita maniera scriteriata di guidare di Max Verstappen. L’olandese per tutta la gara in inferiorità di prestazioni rispetto al compagno di squadra Daniel Ricciardo che lo aveva per ben due volte superato, ricevendo anche una ruotata da parte sua. Al 41° giro, quando l’australiano lo ha puntato, ha cambiato per tre volte direzione, in frenata, con l’unico risultato di farsi tamponare e di mettere entrambe le Red Bull fuorigioco. Nervi tesi tra i due, chiamati in direzione gara, calmierati da Chris Horner ed Helmut Marko, con il ritornello da parte di entrambi di “un risultato negativo per la squadra che non va bene”. Alla fine per i due solo una reprimenda. In una dichiarazione rilasciata dagli steward, hanno notato che Verstappen aveva fatto due mosse per difendere la sua posizione – ma hanno aggiunto che Ricciardo aveva anche giocato la sua parte in quello che accadeva frenando così tardi.
Classifica finale che è stata stilata per i tanti ritiri, compreso quello di Romain Grosjena che, partito ultimo per non aver girato in qualifica per problemi al cambio, poi sostituito, era sesto mentre scaldando le gomme dietro alla safety car è finito contro il muro.
Quinto alla fine è un grintoso Carlos Sainz con la Renault, davanti ad un eccezionale Charles Leclerc. Il “pilotino” della Ferrari Driver Accademy, ha portato l’Alfa Romeo Sauber al sesto posto; davanti al due volte campione del mondo Fernando Alonso con la McLaren. Per lui momenti di tensione al via con una doppia foratura per una toccata con la Williams di Sirotkin. Il pilota di Oviedo è tornato ai box facendo ricordare una manovra simile di Gilles Villeneuve. Per il russo tre posizioni di penalità in griglia da scontare nel prossimo GP di Spagna. Ottavo Lance Stroll con la Williams e nona l’altra McLaren di Stoffel Vandoorne. Penultimo in griglia e protagonista di un quasi incidente con il compagno Gasly in qualifica, conquista i primi punti in carriera Brendon Hartley con la Toro Rosso a motore Honda.
(ITALPRESS).

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