La Camera apre le porte all’IA e si confronta con gli studiosi

ROMA (ITALPRESS) – Trasparenza, integrità informativa, responsabilità umana, formazione, competenze, consapevolezza, partecipazione pubblica, sicurezza, robustezza, beneficio pubblico e prevenzione delle interferenze: sono questi i principi per l’uso dei sistemi di intelligenza artificiale in ambito parlamentare che il Comitato di Vigilanza sull’attività di documentazione della Camera ha tracciato nel suo report.
Il documento è frutto dell’indagine conoscitiva svolta dal Comitato tra aprile 2023 e gennaio 2024 attraverso un ciclo di audizioni e una missione negli Usa con l’obiettivo di approfondire, oltre alle possibili applicazioni a supporto del lavoro parlamentare, anche lo stato dell’arte dell’evoluzione dell’IA, le sue potenzialità e le sfide.
Secondo il report, nel corso dell’indagine è emersa “la necessità di una regolamentazione, a livello nazionale e sovranazionale, tempestiva e tecnologicamente neutrale, capace di normare efficacemente gli usi dell’IA nei vari settori della società”. Viene, quindi, ipotizzato un percorso che gradualmente “integri gli strumenti di intelligenza artificiale di nuova generazione nei processi di lavoro parlamentare”.
Tra i principi per l’uso dell’IA a supporto del lavoro parlamentare, formulati nel rapporto, ci sono la trasparenza, l’integrità informativa e la responsabilità umana. Le decisioni e i processi – si legge nel documento – devono essere “spiegabili, pubblici e comprensibili, consentendo un controllo democratico”. Inoltre deve essere “garantita l’affidabilità dei contenuti generati dall’IA utilizzata per evitare errori o allucinazioni e assicurare una corretta informazione” e devono essere assicurati “la responsabilità e il controllo umano”. Tra i principi ci sono anche quelli volti a garantire “i necessari interventi di formazione all’uso dell’IA” e “competenze aggiornate”, assicurare il “più ampio contributo di tutti i soggetti interessati”, sicurezza e robustezza, interesse pubblico e prevenire “ogni forma di interferenza indebita attraverso l’IA”.
“L’intelligenza artificiale – ha detto il presidente della Camera, Lorenzo Fontana – cerca di imitare l’uomo nel ragionamento, nell’apprendimento, nella pianificazione e nella creatività ma non deve essere un sostituto dell’uomo. Va infatti mantenuta la sua natura di strumento destinato a servire l’umanità e non viceversa. Per realizzare questa finalità, l’intelligenza artificiale deve essere aperta, comprensibile, trasparente e partecipata. La Camera dei deputati è consapevole delle potenzialità e dei rischi connessi all’utilizzo di questa tecnologia e lavora per coglierne le opportunità mettendo sempre al centro la persona”, ha aggiunto Fontana, auspicando “l’apertura di un confronto fra le istituzioni per mettere insieme i progetti avviati e le idee in fase di sviluppo e realizzazione. Questo percorso – ha affermato – consentirà di valorizzare il nostro patrimonio legislativo, di informazione e dati e contribuirà a individuare una strada italiana condivisa tra le istituzioni per l’utilizzo di queste tecnologie”. Per la presidente del Comitato e vicepresidente della Camera, Anna Ascani, quello italiano è “il primo Parlamento in Europa ad avere avviato questo lavoro di indagine conoscitiva e siamo i primi – ha detto – ad avviare una sperimentazione specifica all’interno dell’istituzione parlamentare. L’intenzione che abbiamo – ha aggiunto Ascani – è aprirci alla comunità degli studiosi e dei ricercatori per individuare insieme a loro la soluzione tecnologica migliore. Lanciamo oggi, dunque – ha aggiunto -, una manifestazione di interesse per raccogliere proposte per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa per la Camera”.
(ITALPRESS).
– Foto: Ipa Agency –

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