BELGRADO (ITALPRESS) – Il Presidente della Repubblica di Serbia Aleksandar Vucic, in una nota, “nega fermamente qualsiasi coinvolgimento nell’attacco che ha danneggiato un canale di approvvigionamento idrico vitale per molti residenti del Kosovo, tra cui molte enclave serbe”.
“L’esplosione ha causato ingenti danni materiali e ha alimentato tensioni già elevate nella regione”, si legge nella nota, evidenziando anche che “le comunità serbe cristiane nel Kosovo settentrionale sono costantemente esposte a discriminazioni sistematiche e pressioni crescenti, come regolarmente documentato nei rapporti delle Nazioni Unite. Negli ultimi due anni, circa il quattordici per cento dei serbi è fuggito dalla regione come vittima di politiche repressive sistematiche”. Si esprime inoltre “seria preoccupazione per l’intensa operazione di polizia attualmente condotta nel Kosovo settentrionale dalle cosiddette autorità kosovare”.
Per questo continua la nota, “chiediamo una de-escalation calma e immediata per evitare la strumentalizzazione politica degli eventi che sono stati innescati da cause ignote. Esortiamo tutti gli stakeholder e i rappresentanti internazionali a promuovere un’indagine pacifica per scoprire i responsabili ed evitare l’esacerbazione di una situazione già esplosiva”.
Il presidente serbo Aleksandar Vucic insiste infine sul fatto che la Serbia “è totalmente estranea” nel danneggiamento del canale,
chiede “un rapido ritorno alla pace” dicendosi “pronto a contribuire in ogni modo possibile alla risoluzione dell’indagine”.
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