Baku è un po’ più vicina. Il Napoli esce battuto dalla Red Bull Arena ma domani sarà spettatore interessato del sorteggio dei quarti di Europa League. Dopo il 3-0 del San Paolo, la squadra di Ancelotti cede per 3-1 sul campo del Salisburgo (18esima gara di fila interna senza sconfitte in Europa per la squadra austriaca, sette successi nelle ultime sette) ma prosegue la corsa verso quello che è diventato l’obiettivo numero uno della stagione. Qualificazione di fatto blindata già al 14′ col gol di Milik, un errore di Allan consente agli austriaci di trovare il pari con Dabbur, poi nella ripresa Gulbrandsen e quindi Leitgeb nel recupero firmano il 3-1 che però non basta a ribaltare la sconfitta di una settimana fa.
Recuperato Ruiz dalla botta presa ieri nella rifinitura ma costretto a rinunciare in extremis a Insigne (fastidio muscolare durante il riscaldamento, al suo posto Mertens), il Napoli approccia la gara in modo sornione. Gli azzurri lasciano l’iniziativa alla squadra di Rose ma tenendo bassi i ritmi e proteggendo l’inedita coppia centrale Chiriches-Luperto, chiamati a non far rimpiangere gli squalificati Koulibaly e Maksimovic. E il Salisburgo, nonostante i tre gol da rimontare, si adegua. La squadra di casa, quasi immutata rispetto a sette giorni prima (Minamino per Daka come partner di Dabbur, Mwepu e Szoboszlai in mezzo al posto di Schlager e Junuzovic), se la prende comoda, quasi troppo, e dopo 14 minuti va sotto: Mario Rui ruba palla sulla trequarti a Mwepu e combina con Zielinski, cross in mezzo dove un rimpallo favorisce Milik che da pochi passi, in mezza rovesciata, gela la Red Bull Arena. Col discorso qualificazione virtualmente chiuso, il Napoli molla un po’ e un sanguinoso pallone perso nella propria metà campo da Allan al 25′ permette al Salisburgo di pareggiare i conti con Dabbur (ottavo centro in dieci gare stagionali in Europa), che sull’imbeccata di Szoboszlai mette a sedere Chiriches e trafigge Meret. La rete scuote dal torpore gli azzurri e se un rimpallo stavolta penalizza Milik in area, al 28′ è il palo a negare al sinistro di Ruiz da distanza siderale l’1-2.
Passata la paura, il Salisburgo si getta di nuovo in avanti, provando a sfruttare la corsa sulle fasce di Lainer e Ulmer, ma al di là di un paio di tentativi fuori misura (Onguenè di testa su corner dalla destra e Minamino dal limite), è un forcing sterile. Alla ripresa la squadra di casa prova ad aumentare i giri del motore ma trova sbarrata la strada verso Meret, tanto che Rose mette dentro una punta (Gulbrandsen) per un centrocampista (Mwepu). E il cambio sortisce gli effetti sperati perchè al 20′, sul cross basso di Ulmer, proprio il nuovo entrato anticipa sul primo palo Luperto e sigla il 2-1. I ritmi imposti dal Salisburgo ora sono decisamente alti, Meret alza in angolo un tiro di Minamino mentre Ancelotti perde pure Chiriches ed è costretto a spostare Hysaj in mezzo. Ma il cronometro è dalla parte degli azzurri, i minuti passano e dietro, anche con con un po’ di fortuna (Dabbur pareggia il conto dei pali) il muro regge. Il 3-1 di Leitgeb arriva solo al 91′, troppo tardi per rimettere in discussione tutto. Il Napoli tira un sospiro di sollievo e guarda all’urna di Nyon: c’è da conoscere il prossimo ostacolo verso il 29 maggio.