KILDE VINCE IN VAL GARDENA, AZZURRI MALE, PAURA GISIN

Alexander Aamodt Kilde tira fuori la prova della vita e trionfa in discesa sulla Saslong, male gli azzurri e grande paura per lo svizzero Marc Gisin, protagonista di una rovinosa caduta e trasportato in elicottero in ospedale. Il giorno dopo il super-G che aveva visto Christof Innerhofer arrendersi al solo Svindal, un altro norvegese trionfa in Val Gardena. Kilde non è il più veloce ma è il più bravo a disegnare le linee sul tracciato della discesa, in particolare sulla Ciaslat, e chiude la sua prova con un tempo (1’56″13) che annichilisce la concorrenza tanto che Max Franz, fra i più in forma in questa prima parte di stagione, è secondo ma gli rende 86 centesimi, poco meno rispetto a Beat Feuz, terzo a 0″92. Kilde centra così la terza vittoria in carriera in Coppa del Mondo, la prima dal trionfo in super-G a Hinterstoder a fine febbraio 2016, e conferma anche l’ottimo feeling con la Saslong dove ha centrato il suo primo podio di sempre, ancora in supergigante, nel 2015. “Ho fatto un’ottima discesa, non so quanti anni erano che non sciavo così, forse mai”, confessa sorridendo il 26enne scandinavo, che si rilancia nella coppa di specialità che vede ora Franz e Feuz, rispettivamente vincitori delle discesa di Lake Louis e Beaver Creek, in testa con 200 punti. La classifica generale, invece, vede ora l’austriaco di nuovo al comando a quota 340, a +7 su Svindal che oggi non è andato oltre il settimo posto, scavalcato anche dall’americano Travis Ganong che era partito col pettorale numero 31. Giornata da dimenticare per gli azzurri. Il migliore, col 15esimo posto, è Emanuele Buzzi che, senza una piccola sbavatura in curva all’ingresso del Ciaslat, avrebbe anche potuto ambire alla Top Ten.

Peggio fanno Dominik Paris e Christof Innerhofer, rispettivamente 17^ e 18^. Il primo parte forte (terzo al primo intermedio), ma perde velocità e dal Ciaslat in poi commette qualche errore di troppo, salvo riprendersi un po’ nel finale. “Ho dato tutto, mi sembrava di aver fatto abbastanza bene ma c’era un po’ di vento su e anche la sciata forse non è stata un granchè”, riconosce Paris. Innerhofer non ripete invece la meravigliosa prova del superG, che era stata tutto sommato sorprendente considerando le difficoltà che l’altoatesino ha sempre avuto su questa pista, come confermato oggi dalla discesa. Bravo Mattia Casse che, partito 52^, riesce comunque a ottenere la 22esima posizione, 30^ Werner Heel nonostante il pettorale numero 40. Paura a metà gara per la caduta di Marc Gisin, tanto che la discesa è stata interrotta per mezz’ora abbondante. Il 30enne svizzero, fratello delle campionesse olimpiche Dominique (discesa Sochi 2014) e Michelle (combinata Pyeongchang 2018), al momento del salto sulle Gobbe di Cammello incrocia gli sci e atterra male sulla schiena perdendo i sensi. Privo di airbag (non obbligatorio per gli atleti, oggi lo indossavano il 35-40% dei partecipanti), Gisin è stato trasportato in elicottero a Bolzano. “E’ cosciente e le sue condizioni sono stabili”, ha fatto sapere Michelle, diretta verso l’ospedale. Per Gisin, secondo le prime indiscrezioni, frattura del bacino che non dovrebbe comunque richiedere un intervento chirurgico, trauma cranico e frattura di 4 costole. Lo sfortunato sciatore elvetico dovrebbe essere trasferito all’ospedale di Lucerna per proseguire le cure.
Le gare veloci di sci alpino maschile torneranno intanto a Bormio, sempre in Italia, con la discesa del 28 dicembre e il superG di sabato 29. Prima, però, altre tre tappe con gare tecniche, a partire da domani con il gigante dell’Alta Badia (prima manche ore 10, seconda ore 13).

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