E’ arrivato (finalmente…) il nono scudetto bianconero di fila e il presidente Andrea Agnelli pensa già al decimo per stabilire un record indelebile e in grado di cancellare certe delusioni…giudiziarie. Ma non crediamo che la Juventus stia dando la caccia al Tafea, squadra dell’isola di Vanuatu, nel Pacifico, che scudetti ne ha vinti 15, oppure al Lotohàapai del Tonga; nè alla Lincoln di Gibilterra o allo Skonto Riga della Lettonia che hanno fatto scorpacciate di titoli giocando nel cortile di casa, nel disinteresse generale. Sono numeri e nomi che abbiamo registrato, ma non abbiamo almanacchi di quelle nazioni lontane. Chissà se giocano qualitativamente lo stesso calcio: noi stiamo a contare i corner e teniamo anche la classifica dei sospiri…Ma considerando solo i campionati meno evanescenti di quelli citati, piuttosto interessante sarebbe far riferimento ai norvegesi del Ronsenborg (13 titoli) o ai croati della Dinamo Zagabria (11), oppure ai berlinesi della Dinamo (10), dopo aver raggiunto il Cska Sofia (9). I “quinquenni” della Juve (anni ’30), del Torino (con l’intermezzo dei Vigili del Fuoco La Spezia nel 1944) durante la seconda guerra mondiale e dell’Inter (anni 2000) sono – con rispetto parlando, s’intende – chincaglieria d’altri tempi, ormai.
Nella bacheca della Juventus del nuovo calcio ci sono nove scudetti di fila, un record difficilmente superabile nei campionati più attendibili, dove il Real Madrid ha infilato al massimo una serie di cinque successi, come il Porto, e il Bayern di Monaco otto. Eppure, nonostante tutti questi gioielli al sole, alcuni tifosi della Juve si lamentano. Non piaceva loro la gestione Allegri, non stravedono ora per Sarri (“Sto sulle scatole a qualcuno”), che è stato però confermato in occasione della vittoria sulla Lazio. Questi tifosi esigenti vorrebbero rivedere forse le piroette di Sivori, che segnava seduto a terra, oppure le divine punizioni di Michel Platini o quelle di Alex Del Piero, le prodezze di Zidane, chissà. Nemmeno di Ronaldo sono contenti, talvolta, che pure di gol ne segna e problemini ne risolve. Niente. Che fa fare avere la pancia piena… E che dovrebbero dire quelli che si affannano vanamente da nove anni per strappare lo scettro di mano alla Vecchia Signora? Il Milan dopo Berlusconi ha dimenticato le vittorie, come l’Inter del post Moratti-Mourinho, il Napoli senza Maradona ha raccolto solo briciole, le romane non vedono nulla dai tempi di Giulio Cesare.
Il nuovo Karma (destino) bianconero fa capire che non si può andare avanti così nel futuro: non si può vincere all’infinito perchè gli altri sono scarsi. Gli scontenti fanno riferimento al fatto che da Chiasso in poi (cioè fuori dai confini di Stato) la magna Juve non vince un ghello (una monetina), anche se vi arriva vicino. Esterofobia? Una difficile filosofia che non condividiamo perchè nella vita bisogna accontentarsi. Gli sceicchi, i petrolieri russi, i ricchi manovratori di capitali comprano il meglio e vincono perchè non hanno remore nè materiali, nè morali. Ma è come giocare con le carte truccate. Hanno istituito il fair play finanziario: alcuni sono stati capaci di dribblare tutti gli ostacoli, riuscendovi al meglio, anzi al peggio. Ma non vogliamo andare avanti su questa strada pericolosa. Hanno ragione quelli che sostengono che la Juve non ha avversari e per questo vince a mani basse? Ogni anno, all’inizio della stagione, gli esperti indicano almeno tre candidate al titolo. Dato che nella scorsa stagione Napoli (-11 punti rispetto alla Juve), Atalanta e Inter (-21) avevano in qualche modo tentato di insidiare i campioni, avevamo pensato che avrebbero dato loro fastidio. La Lazio era partita bene e poi si è liquefatta; Atalanta, Milan e Sassuolo si sono comportati ottimamente nel periodo del dopo Covid e l’Inter ha vissuto di alti e bassi.
La Juve praticamente ha compiuto la stessa galoppata di sempre: alcune brutte partite e sconfitte contro la Lazio, Napoli, Verona, Milan e Udinese. Ha segnato meno dell’Atalanta (95), ma più delle altre rispetto ai 70 gol dell’anno scorso; ha una delle più forti difese del campionato, ma ha subito più gol della passata stagione quando ne aveva presi 30. Inoltre ha in Ronaldo il goleador-principe con 31 gol (ma Immobile della Lazio ha fatto meglio: finora 34 reti). Higuain (36) non è irraggiungibile. CR7 l’anno scorso aveva fatto 21 gol. Buffon ha vinto dieci scudetti, Chiellini e Bonucci nove (uno con l’Inter) Insomma, la Juve non è una squadra scarsa o che vince per caso. I suoi nemici fanno il conto dei rigori. Ma come parlare di rigori, se appena una palla sbatte caso sul dito di un giocatore, l’arbitro indica il dischetto? Poi ci sono le maldicenze. La Juve ha vinto e non ci si può attaccare ai piccoli numeri: i grandi sono a suo favore. Ma bisogna crearsi un nemico per sopravvivere. A noi questo calcio non piace molto perchè ci sono troppe magagne, soggetti discutibili e regolamenti…volubili, ma dobbiamo ammettere che se la Juve vince sempre, vuol dire che si adatta a ogni circostanza. Ora il suo vero cruccio resta la Champions.
JUVE FORZA 9 MA CON IL CRUCCIO CHAMPIONS
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