Due sfumature di azzurro: quello della Nazionale chiamata al riscatto post-eliminazione mondiale, e quello del suo club che ha appena inaugurato un importante ciclo tecnico e che vorrebbe trattenerlo nella rosa. Jorgihno, 26enne centrocampista del Napoli ed elemento-chiave su cui punta l’Italia della rinascita targata Roberto Mancini, fa sapere di avere energie ed entusiasmi contagiosi per tutti. “Se sono indispensabile in questa squadra? Dovete chiederlo al mister, chi di noi è qui è perché lo ha meritato – attacca dal ritiro di Coverciano dove la Nazionale sta preparandosi alla seconda amichevole in programma venerdì prossimo a Nizza contro la Francia -. Mancini sta cercando di darci qualcosa in più, stiamo acquisendo una nostra identità. Ci ha portato serenità, ci sta trasmettendo entusiasmo e fiducia. E lo sta facendo alla grande. Lui è arrivato trovando una situazione diversa rispetto ai colleghi che lo hanno preceduto”. Parole da prendere in seria considerazione, visto il record personale di Jorginho: 6 gare in azzurro finora disputate con quattro diversi commissari tecnici (Conte, Ventura, Di Biagio e, appunto, Mancini). “Penso che ripartendo con tanti giovani dovremo veramente fare gruppo – continua il centrocampista del Napoli -. Il gruppo è importante nella squadra, specie in questa che si sta formando adesso. Per intraprendere un nuovo corso non possiamo che stare bene tra di noi e creare un ambiente di entusiasmo”.
Il nuovo corso è iniziato con una vittoria contro l’Arabia Saudita. Venerdì prossimo un’altra sfida amichevole ma contro un avversario tecnicamente ben più robusto: la Francia. “Sarà una partita diversa, giocheremo contro una delle più grandi squadre di oggi, sarà una bella partita – assicura Jorginho -. Per quanto riguardo il modo di stare in campo, Mancini vuole che giochiamo sempre a calcio, che teniamo la squadra corta per dare meno vantaggi possibili agli avversari”. Poi un flash-back. “Cosa è successo all’Italia con la Svezia? E’ successo quello che abbiamo visto tutti. Ci dispiace, ma dobbiamo voltare pagina”. Sulla concorrenza per un posto da centrocampista mostra la necessaria diplomazia (“tra me, Verratti e Mandragora, dovete chiedere al mister”), mentre ai prossimi Mondiali di Russia sa già, ovviamente, per chi tifare: Brasile.
Da un azzurro all’altro, e da un mister all’altro. L’arrivo del tecnico Carlo Ancelotti al Napoli potrebbe costituire un’occasione di ripensamento anche per Jorginho, fortemente corteggiato dal Manchester City. “Credo che l’arrivo di Ancelotti sia stato un gran colpo e una sorpresa per tutti – spiega il centrocampista -. Essendo un allenatore che ha vinto tutto, Ancelotti può dare sempre qualcosa in più, offrendo un contributo importante per fare bene a una squadra che ha già fatto bene. Dobbiamo dare anche merito a Sarri per quello che ha fatto, in primis per me che venivo da una stagione abbastanza difficile con Benitez. Al mercato non ci sto pensando, adesso mi concentro su queste due partite con la Nazionale. Se resterò a Napoli? Con l’arrivo di Ancelotti, di cui ho sentito dire solo grandi cose, è naturale che il pensiero passa per la testa, e non solo a me”.
(ITALPRESS).
JORGINHO “CON MANCINI ITALIA HA UNA SUA IDENTITÀ”
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