Secondo l’indagine condotta da Jointly, insieme con il Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia dell’Università Cattolica di Milano, su un campione di 30.000 lavoratori di aziende italiane medio grandi, risulta che 1 dipendente su 3 si fa carico della cura di un familiare anziano o non autosufficiente e nel 77% dei casi il lavoro di cura lo occupa spesso o quotidianamente diventando praticamente un secondo lavoro. Il 25% deve gestire, contemporaneamente al familiare non autosufficiente, anche figli piccoli o adolescenti.
In particolare il fenomeno dei lavoratori che si occupano di familiari non autosufficienti:
Non riguarda solo le donne. È vero che anche nel caso del famigliare anziano, il carico di cura tende più frequentemente a cadere sulla componente femminile del nucleo famigliare (che spesso rischia di uscire dal mercato del lavoro per assolvere a tali necessità), ma è altresì vero che rileviamo un’incidenza più importante di uomini che si attivano, anche in solido, per assolvere queste necessità di cura del famigliare.
Può capitare a tutte le età. Se le politiche a sostegno della neo-genitorialità impattano mediamente un target ben definito (30-40 anni) e in un momento chiaro del percorso lavorativo, la necessità di assumere la cura di un familiare è distribuita in modo più uniforme sulle diverse fasce di età presenti nelle aziende.
Si tratta di uno status con durata indefinita. Mentre nel caso di un neo genitore è possibile identificare delle fasi con un inizio e una fine precisi, a cui si associano specifiche esigenza legate alla crescita e gestione di un figlio, nel caso di un lavoratore caregiver è molto più complesso: spesso la perdita di autonomia del famigliare è lenta e progressiva e anche il bisogno di assistenza evolve secondo uno schema non definito.
Il carico di cura può dover essere gestito a distanza. La mobilità territoriale della forza lavoro fa sì che spesso la persona da assistere non si trova a vivere nello stesso luogo del famigliare che se ne deve prendere cura. Ciò determina non solo un aggravio della complessità organizzativa, ma determina anche l’insufficienza delle politiche di flessibilità degli orari come soluzione unica al problema.
L’impatto di questi fattori sul costo per le aziende è importante in termini di:
assenteismo: in media chi beneficia della legge 104 si assenta 15 giorni in più all’anno (Osservatorio Jointly)
uscita anticipata dal mondo del lavoro: nel 15% della famiglia si valuta l’uscita di uno dei due familiari per far fronte ai carichi di cura (Censis)
rischio di burnout legato a maggiore stress, preoccupazione e fatica emotiva.
Sostenere un dipendente caregiver ha ricadute positive da più punti di vista: favorisce il worklife balance, riduce lo stress del lavoratore diminuendo i permessi, è utile all’azienda perché sa negoziare, sa gestire il tempo ed è multitasking.
Nello specifico Jointly Fragibilità è un insieme di strumenti che prevede: un consulente qualificato che ascolta, risponde e orienta il lavoratore, fornendogli un aiuto mirato sul suo bisogno e su quello del suo familiare;
un’ampia rete di servizi socio assistenziali, diffusi in tutta Italia; un portale web che facilita l’accesso ai servizi della rete, consentendo l’acquisto direttamente on line e la possibilità per l’azienda di partecipare con un contributo welfare finalizzato.
IL CONSULENTE FRAGIBILITÀ
Lo sportello di consulenza telefonica, gestito da operatori sociali qualificati, ha la funzione di intercettare le richieste dei dipendenti caregiver e orientarli grazie alla strutturazione di un piano assistenziale personalizzato che propone la migliore soluzione per affrontare le esigenze di cura del famigliare.
Il servizio di consulenza svolge un triplo livello di supporto:
quello dell’ascolto e presa a carico delle necessità del dipendente; quello informativo e di orientamento; quello pratico e organizzativo a supporto diretto dell’attivazione di servizi per la famiglia.
LA RETE DEI SERVIZI FRAGIBILITÀ
Il Consulente Fragibilità opera in sinergia e stretta collaborazione con la rete nazionale dei partner di Jointly Fragibilità che offrono i servizi socio assistenziali su tutto il territorio nazionale e che garantiscono:
Qualità e professionalità: i partner sono stati selezionati in tutta Italia secondo standard di accreditamento puntuali e differenziati per tipologia di servizio, con l’obiettivo di garantire elevati e omogenei livelli di servizio in tutto il territorio;
(ITALPRESS) – (SEGUE).
Facilità di accesso e semplificazione: tutti i servizi disponibili all’interno della rete di partner sono stati digitalizzati in modo da essere consultabili, attivabili e pagabili direttamente online (con carta di credito o contributi finalizzati messi a disposizione dall’azienda)
Nello specifico la rete Fragibilità comprende servizi a copertura di diverse aree di bisogno
ASSISTENZA AL FAMILIARE IN CASA: ricerca e selezione badante, trasposto e ausili, professionisti a domicilio (assistente domiciliare, infermiere, fisioterapista, logopedista, educatore)
ASSISTENZA AL FAMILIARE FUORI CASA: strutture residenziali (RSA), centri diurni, soggiorni climatici
INFORMAZIONE E SUPPORTO AL CAREGIVER: Informazioni su aiuti economici, supporto legale e amministrazione di sostegno, supporto psicologico, mediazione familiare, gruppi mutuo aiuto, formazione.
(ITALPRESS/WEWELFARE.IT)