In Belgio con fiducia, guardando anche oltre, soprattutto nelle scuole dove possono nascere i campioni di domani. Manca poco più di un mese all’appuntamento di Ostenda, che ospiterà gli Europei di bridge. Appuntamento al quale l’Italia si presenterà con le…carte in regola per stupire. “Quest’anno tornano gli Europei che fanno da qualificazione per il Mondiale del prossimo anno e a cui accederanno le prime 8 squadre d’Europa – fa il punto Francesco Ferlazzo Natoli, presidente della Federbridge, in un forum all’Agenzia Italpress – Abbiamo molte aspettative, siamo riusciti a formare una squadra che sarà guidata da una ct storica, Maria Teresa Lavazza, che ha messo insieme grandi campioni di cui l’Italia ha disponibilità da tanti anni. Abbiamo speranze di figurare non bene ma benissimo”. Ma la Figb, parallelalmente, continua a lavorare sodo sul piano della promozione. Disciplina associata del Coni, unico gioco di carte classificato come sport, il bridge ha sfiorato anche le Olimpiadi e vanta nel mondo e in Italia decine di milioni di appassionati che una volta seduti al tavolo, non si alzano più. La sua popolarità è dovuta al fatto che è uno sport che si può praticare dovunque, con costi quasi nulli, e i benefici sono tanti: favorisce l’aggregazione e la socializzazione, insegna il rispetto delle regole, abitua alla logica e alla deduzione e negli anni resta un’ottima palestra di esercitazione mentale.
“Siamo in un momento di forte rilancio del movimento – racconta Ferlazzo Natoli – La nuova amministrazione che è entrata in esercizio lo scorso anno si sta impegnando molto nella promozione del bridge a livello giovanile”. La Federazione cerca infatti di fare breccia fra i più piccoli e in quest’ottica si sta adoperando per una serie di iniziative nelle scuole. “Sono progetti che vanno avanti da tanti anni, quest’anno abbiamo investito ancora di più predisponendo dei corsi specializzati per l’insegnamento per le scuole elementari e medie. Per i bambini può esserci qualche difficoltà all’inizio e per questo occorre una preparazione specifica ma il bridge si può imparare rapidissimamente e chi lo impara non se ne pente perchè è uno sport che affascina”. Ma il bridge si propone anche come strumento di recupero sociale e la Figb sta lavorando per portarlo anche fra i detenuti. “Come Federazione abbiamo avviato un progetto per le carceri di Bollate, anzi, siamo stati sollecitati e abbiamo aderito con entusiasmo e il primo corso ha avuto così successo che nei giorni scorsi abbiamo avuto la richiesta per un secondo. Ma abbiamo fatto altre esperienze anche a Rebibbia e a Latina”. Perchè il bridge non è solo un gioco.
(ITALPRESS).