Wembley celebrerà un passo importante per gli Europei degli azzurri che punteranno ai quarti di finale. Battere l’Austria, rivale tradizionale, per ritrovarsi davanti Lukaku o Ronaldo (tre e cinque reti segnate), due re del gol mondiale. Londra è un posto speciale per l’Italia, non solo perchè ci sono molti nostri connazionali nelle vicinanze, ma i presenti saranno 1.200 dei 22.500 ammessi allo stadio. In passato, l’Italia venne a vincere due volte con i gol di Capello e poi di Zola. Alla vigilia della prima vittoria azzurra, i giornali inglesi parlarono degli italiani come una squadra “di camerieri”. A parte la dignità di quel mestiere, gli azzurri “servirono” agli arroganti sudditi di Sua Maestà un piatto al cianuro. Stavolta si tratta di campo neutro e non ci sono di mezzo inglesi (salvo l’ex poliziotto Taylor, l’arbitro). Sia pure con tutti gli intralci che le varianti del Covid-19 ha procurato, tanto da mettere in dubbio la disputa a Londra della fase finale degli Europei, sarà una partita speciale. Italia-Austria è partita dai precedenti storici illustri, sin dai tempi del “Wunderteam” e da quelli di Sindelar e Meazza, eroi d’altri tempi. All’inizio, gli austriaci vincevano sempre per la rabbia dei nostri nonni che erano stati alle prese con l’Impero. Adesso il panorama è cambiato e al pallone siamo meglio noi. Non è solo il miglioramento del record di Pozzo (30 partite senza sconfitte) l’obiettivo della Nazionale di Mancini. Adesso che si è arrivati alla fase dell’eliminazione diretta, bisogna badare a restare in carreggiata, traguardo abbordabile contro l’Austria, ma più difficile -come detto- nelle gare successive. E’ tuttavia inutile fasciarsi la testa prima di essersela rotta. L’Italia è tra le squadre che hanno fatto meglio finora e semmai saranno gli altri a preoccuparsi degli azzurri. Se infatti andiamo a vedere le classifiche della prima fase, tre sole squadre hanno vinto sempre: Belgio, Italia e Olanda. Gli azzurri hanno una differenza reti di 7-0, il Belgio di 7-1 e l’Olanda di 8-2. Adesso tutto è azzerato e si ricomincia daccapo. Detto questo, l’Italia sarà più fresca, avendo giocato un giorno prima degli austriaci, roba di poche ore. Ma con impegni così ravvicinati, sarà un particolare non trascurabile. Inoltre gli austriaci si sono qualificati con maggiori traversie rispetto all’Italia e, non ultimo, il valore tecnico delle squadre non è lo stesso. Il duello-chiave sarà quello fra Jorginho e Sabitzer in mezzo al campo, ma superare lo sbarramento difensivo avversario presenterà qualche difficoltà, anche se la squadra di Foda ha subito tre gol e quella azzurra nessuno. Resta il fattore grinta: se vogliamo dirla tutta, i nostri avversari (Turchia, Svizzera, un pò meno il Galles) di volta in volta si sono sciolti come neve al sole dopo una resistenza iniziale. Lo farà pure l’Austria ? Insomma, i ragazzi di Mancini partono favoriti, ma tutte le partite sono un’incognita. L’Austria è un avversario spigoloso. Abbiamo visto le sorprese fornite dal Galles e dalla Svezia. Quindi, attenzione a vendere anzitempo la pelle dell’orso. Dopo aver fatto giocare (quasi) tutti, comprese le riserve, Mancini tornerà all’antico. Rivedremo le facce che hanno abbattuto a suon di triplette prima la Turchia e poi la Svizzera, tranne Chiellini. Le insidie delle partite a eliminazione diretta sono- come detto- tante: basta una mossa falsa, un’espulsione, un infortunio, per condizionare una partita. Finora agli azzurri -tranne l’acciacco al capitano- è andato tutto bene, tanto che Mancini ha potuto far esordire persino il più giovane della nidiata, Raspadori. Ma adesso bisogna dosare le forze e badare al sodo: non si può sbagliare. Risolto il dubbio fra Locatelli e Verratti a favore del secondo (per avere il doppio play), la formazione è fatta. Mancini cura i particolari e ha già stabilito i rigoristi in caso di parità sul campo, gli atteggiamenti tattici e la parola d’ordine è attaccare. Gli austriaci non hanno segreti: il tecnico Franco Foda ha sangue italiano nelle vene e ha una zia di di Vittorio Veneto ma non parla l’italiano, anche se lo comprende. Ha detto (in tedesco): “Mio padre era italiano, la pasta in Italia ha un sapore diverso”. Lo sapevamo che il discorso sarebbe caduto sempre sui maccheroni. “Gli azzurri sono favoriti e possono arrivare anche in finale. Per noi è la prima volta che arriviamo agli ottavi e speriamo di continuare a far bene. Siamo compatti e aggressivi. Vogliamo dire la nostra. Tutto è possibile in una partita secca”. I giornali ci hanno rivelato che l’ex interista Arnautovic produce vodka; che Alaba (“Vogliamo realizzare un sogno”) è figlio di un dj e di una miss; che Hinteregger pilota elicotteri e quindi sappiamo tutto degli avversari. Come loro di noi. Per la questione dell’inginocchiamento “decideremo tutti insieme” ha detto Bonucci. Ma non sembra ci siano state richieste. Bonucci ha aggiunto che “l’Austria ha grandi qualità”. Mancini ha mantenuto un profilo basso: “Vorremmo tornare a Wembley e ci vogliono due vittorie per rivedere questo campo. Non sarà facile”. Ma qualcuno avrebbe voluto la dichiarazione di un’altra guerra di Indipendenza contro l’Austria, per completare il panorama.
ITALIA CONTRO L’AUSTRIA A WEMBLEY PER ANDARE AI QUARTI
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