Riecco l’Italia sul ponte dei sospiri. Eppure salva e in odor di rinascita. Degna dell’Europa Nations League. Battute Francia e Israele, ripresa fiducia, contro il Belgio per almeno un’ora è una bella Italia, questa di Spalletti. Senza complessi, senza paura. Ma anche senza memoria. Scurdammoce o passato. Peccato. Capisco il gol bellissimo al primo minuto che rovescia passati dolori ma servono anche gli amarcord di sofferenza, non perchè debbano ispirare prudenza ma sollecitare attenzione. E infatti l’impopolare (a Roma) Lorenzo Pellegrini – proprio mentre l’Azzurra vola nel cielo e nei cuori con due bei gol di Cambiaso e del rinato Retegui – per un fallaccio inutile si becca dall’arbitro norvegese un giallo che la Var trasforma in rosso. Al 40′ l’Italia è in dieci, al 42′ becca il 2-1 da De Cuyper. Critico l’episodio, non ancora la squadra. Bella, ripeto. Come non si vedeva dagli Europei manciniani. Giuste le scelte di Spalletti, bocciata da molti in anticipo quella di Pellegrini. Destino. Senza quella follia il Belgio di Domenico Tedesco (senza Lukaku e De Bruyne) non pareva in grado di infastidire un’Italia aggressiva come Dimarco, bandiera della rinascita.
Per un tempo positivi tutti, gli azzurri – dicevo – magistrale Samuele Ricci, un ragazzo che sembra un veterano. L’intelligenza non ha età. Gode il Toro, gode l’Azzurra. Ma questa per poco. I danni di Pellegrini si propagano e fanno nascere una bella partita: al 61° il Belgio trova anche il pareggio con Trossard e il bell’impianto di Spalletti salta, la luce ritrovata si spegne. E per fortuna la Var sa essere anche generosa, negando ai Diavoli Rossi (adesso si può dire) un rigore provocato da un fallo di Bastoni su Openda che all’improvviso diventa protagonista (con la maglia del Lipsia la difesa juventina l’aveva fermato in Champions). Più per allontanare l’irrazionale paura Spalletti si gioca Fagioli, Raspadori, il baby Pisilli (voglia di gioventù saltami addosso…) e Bellanova ed è di nuovo un’Italia combattiva quella che sogna addirittura di farsi assegnare un rigore decisivo, ma l’inatteso incubo rosso si riaccende. Ma finalmente è finita. E restiamo primi nel girone. E adesso tocca a Israele, maltrattato dalla Francia. Si gioca lunedì a Udine sperando di non incappare in qualche provocatoria manifestazione antisemita come sta succedendo in mezza Italia.
Al proposito, una singolare coincidenza: nell’estate del 1989 l’Udinese aveva acquistato dallo Standard Liegi l’attaccante di valore Ronny Rosenthal, che però non potè mai scendere in campo con la maglia bianconera perchè israeliano. Ovvero ebreo per gli ultras Hooligans Teddy Boys che lo insultarono minacciando anche il club che fu costretto a rompere il contratto. Rosenthal ricominciò da Liverpool con successo. Alla faccia dei razzisti imbecilli. Dio ne scampi.
Italo Cucci ([email protected])
(ITALPRESS).
Italia bella per 40′, poi follia Pellegrini e 2-2 col Belgio
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