Roberto Mancini cambia quasi tutto ma l’Italia esce a mani vuote dal “Da Luz” di Lisbona. La seconda uscita in Nations League si risolve con una sconfitta: 1-0 per il Portogallo orfano di Cristiano Ronaldo, decisivo il gol al 3′ della ripresa dell’ex milanista Andrè Silva che corona al meglio un’azione partita dall’ennesima incertezza dei giocatori azzurri. Lusitani ora in testa al girone con 3 punti, a quota 1 restano Italia e Polonia ma la Nazionale ha già giocato due gare: il rischio retrocessione inizia a prendere forma all’orizzonte.
Il Mancio stravolge la squadra rispetto alla gara di venerdì, cambiando ben 9 elementi su 11. Confermati solo Donnarumma e Jorginho, debutto assoluto per Lazzari con Romagnoli-Caldara centrali e Criscito sulla fascia sinistra mentre Bonaventura e Chiesa, entrati a gara in corso al “Dall’Ara”, si prendono una maglia da titolare giocando larghi in un 4-4-2 che vede in attacco la coppia formata da Immobile – fascia di capitano al braccio – e Zaza. In tribuna Balotelli e Zappacosta. Fernando Santos, invece, conferma in blocco l’undici schierato nell’amichevole con la Croazia, con Cancelo e Mario Rui a presidiare le corsie esterne in difesa, Ruben Neves in regia e Bruma e Bernardo Silva in appoggio all’ex milanista Andrè Silva.
Chiesa subito protagonista dopo due minuti, quando ruba palla a Mario Rui e crossa dalla destra ma il pallone è facile preda di Rui Patricio. Il Portogallo prova ad allargare il campo sfruttando il passo di Cancelo e Bruma ma l’Italia è brava a chiudere. Di contro, quando c’è da impostare, gli azzurri faticano, anche perchè i campioni d’Europa concedono pochissimi spazi. Chiesa si conferma quello più in palla ma la sua conclusione da fuori è centrale mentre gli errori di Cristante prima e Caldara poi consentono ai lusitani di farsi vedere dalle parti di Donnarumma. Zaza e Immobile provano a combinare in area, poi al 27′ la prima grande chance della gara: torre di Bruma, Donnarumma smanaccia e sulla conclusione a botta sicura di Bernardo Silva è decisivo Romagnoli, salvando sulla linea. Cresce il Portogallo: al 32′ è la traversa a evitare il peggio dopo che Cristante quasi beffa Donnarumma deviando di tacco il cross di Mario Rui, poi Criscito rischia il rigore opponendosi a Pizzi mentre William Carvalho sfiora il palo dal limite. La Nazionale cerca di rialzare la testa anche se, quando si spinge in avanti, viene sempre murata e presta il fianco alle ripartenze portoghesi.
Si va all’intervallo sullo 0-0 ma a inizio ripresa la squadra di casa passa: in tre vanno a chiudere a centrocampo su William Carvalho ma la palla passa e Bruma ha un’autostrada davanti a sè, assist per Andrè Silva che in area ha tutto il tempo per controllare e piazzare un sinistro a giro vincente sul secondo palo. Donnarumma evita poco dopo il colpo del ko con una gran parata su Bernardo Silva mentre Mancini decide di cambiare qualcosa, inserendo Berardi per Immobile. L’Italia torna a farsi vedere con un tentativo dalla distanza di Chiesa ma la manovra resta troppo compassata e il Portogallo ha vita facile nel chiudersi e ripartire, con Donnarumma ancora a salvare in due tempi su Pizzi. Mancini fa debuttare anche Emerson Palmieri (fuori Criscito) e dopo la mezz’ora l’Italia ha forse la sua occasione migliore, col colpo di testa di Zaza alto non di molto su angolo dalla sinistra. Entra pure Belotti per Cristante, per una Nazionale che rischia il tutto per tutto ma l’attacco resta sterile ed è ancora una volta Donnarumma a essere provvidenziale, negando il 2-0 al nuovo entrato Gelson Martins. L’ultimo sussulto lo regala Zaza, dopo un fallaccio di Pepe sanzionato solo col giallo, ma il risultato non cambia. La rinascita azzurra sembra ancora lontana.