Dopo 15 anni, Italcementi riapre le porte a Isola delle Femmine: circa un migliaio quest’oggi i presenti – autorità locali, dipendenti ed ex dipendenti con familiari, cittadini, clienti e fornitori – in visita all’impianto a pochi chilometri da Palermo, una cementeria (avviata nel 1957) che, indotto compreso, impiega circa 300 lavoratori e che ha una capacità produttiva di 900.000 tonnellate n un anno.
La mattinata è stata dedicata alle scuole, in particolare agli studenti degli Istituti Comprensivi “Biagio Siciliano” di Capaci e “Francesco Riso” di Isola delle Femmine: numerose le richieste di informazioni e curiosità sull’attività dell’impianto, in un clima di festa e dialogo. A seguire, un incontro con la stampa al quale hanno preso parte Agostino Rizzo, direttore tecnico di Italcementi e Antonio Finocchiaro, responsabile del cementificio siciliano.
“Siamo presenti in questo territorio da oltre settant’anni, nel nostro impianto hanno lavorato generazioni di famiglie e con il nostro cemento sono state realizzate opere e infrastrutture importanti per la Sicilia – ha spiegato Rizzo -. La giornata di oggi vuole essere un’ulteriore testimonianza della nostra volontà di mantenere un confronto aperto, costante e costruttivo con la comunità locale. Per gli studenti poi, la possibilità di conoscere dal vivo il processo produttivo del cemento entrando in contatto con la realtà dello stabilimento è un’ottima opportunità formativa”.
Rizzo ha sottolineato l’impegno di Italcementi “su diversi fronti”. “Anzitutto quello della sicurezza, ma anche tutela dell’ambiente e del territorio, etica e legalità. A proposito, abbiamo dei protocolli molto stringenti, che non riguardano soltanto i nostri fornitori ma anche i nostri clienti. E’ una nostra mission assicurarci di avere a che fare con delle persone che possono avere contratti secondo i nostri criteri e i nostri standard”.
Secondo Finocchiaro, che dirige l’impianto palermitano dal luglio del 2015, “la sostenibilità per noi è quella ambientale ed energetica, ma anche la salvaguardia della sicurezza e della salute dei lavoratori. Abbiamo totalizzato 668 giorni senza infortuni e veniamo da un’ottima tradizione qui a Isola delle Femmine: questo evidenzia l’attenzione che pone il lavoratore, ma anche l’attenzione e gli investimenti che l’azienda fa per garantire tutto questo”.
Tra i presenti anche il sindaco di Isola delle Femmine, Stefano Bologna, e il deputato regionale di Diventerà Bellissima, Alessandro Aricò.
“Italcementi – ha detto il primo cittadino – deve proseguire su questa strada, fatta di etica, attenzione per l’ambiente, salvaguardia del territorio e sicurezza. Nonostante la presenza di un’industria ‘pesante’, Isola delle Femmine non ha patito a livello di sviluppo ambientale e turistico, anche perchè Italcementi ha sempre avuto a cuore il territorio”.
Aricò, a nome dell’amministrazione regionale, ha garantito l’apporto del Governo che “deve essere a fianco delle aziende, non a caso appena insediati abbiamo risolto con delibera la questione della concessione della cava. Ritengo che qui ci sia un naturale connubio tra sviluppo, qualità dell’aria, codice comportamentale, etico e legalità. Isola delle Femmine – ha concluso – fa parte di un circuito mondiale, questo ci inorgoglisce”.
Con il cemento prodotto a Isola delle Femmine sono state realizzate, è stato sottolineato, importanti opere e infrastrutture per il territorio siciliano, tra cui (a Palermo) la cittadella universitaria, il passante ferroviario, il depuratore di Acqua dei Corsari, il ministero delle Comunicazioni e ministero delle Finanze-Centro di Servizi presente nel capoluogo; il Porto turistico di Trapani e i Porti di Sant’Agata di Militello e Capo d’Orlando (Messina); e ancora, numerose dighe e depuratori dislocati lungo tutta la regione.