ROMA (ITALPRESS) – La pandemia come opportunità per dare un volto nuovo all’Italia. “Il Pnrr ci ha dato dei compiti precisi: la transizione energetica, digitale, amministrativa, ambientale. Stiamo cambiando il paese. Ci vuole coraggio”. Lo ha detto il Ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, durante la presentazione del progetto “Ri-formare la PA – Persone qualificate per qualificare il Paese”, il piano strategico per la valorizzazione e lo sviluppo del capitale umano della Pubblica amministrazione. Si tratta di un programma straordinario di formazione, che si snoderà lungo i 5 anni del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma che poi diventerà strutturale. L’obiettivo è la riqualificazione e l’aggiornamento delle competenze dei 3,2 milioni di dipendenti pubblici. Il Ministro Brunetta ha spiegato: “Ho chiesto l’aiuto delle risorse migliori che sono nel nostro paese e fuori dal nostro paese. Siamo un grande paese che dialoga con il mondo, con Amazon, con Microsoft, con Google, con i player mondiali e li chiameremo a darci una mano per formare i servitori dello Stato. Grazie per questo momento magico in cui ci sono le risorse per fare le cose, si possono fare e tocca a noi”.
Il titolare della dicastero della Pubblica Amministrazione ha aggiunto: “Stiamo contattando tutti i capi del personale delle amministrazioni centrali e periferiche per dare loro il modello e la strategia; poi contatteremo uno a uno i 3 milioni e 250.000 pubblici dipendenti e manderemo tutte le modalità di questa strategia cioè la formazione digitale e le potenzialità per la formazione accademico universitaria. Terremo un rapporto costante con tutti i pubblici dipendenti e li informeremo passo passo dello stato di avanzamento del piano. Non si tratta di una formazione astratta, è funzionale ai bisogni del paese. Spiegheremo che più formazione vorrà dire più stipendio, più carriera, orgoglio e qualità dei servizi”. Renato Brunetta ha espresso gratitudine verso il mondo privato: “Il progetto è possibile grazie alla collaborazione pubblico-privato, i privati stanno operando a titolo gratuito e sperimentale. Grazie a Microsoft abbiamo costruito Inpa, il grande portale del reclutamento che ci ha permesso pubblicare 4-5 milioni di curricula da cui abbiano selezionato 1000 professionisti in un mese. Cresciamo insieme, stabiliamo insieme gli obiettivi e stabiliamo insieme regole nuove di tipo contrattuale. Bassa produttività uguale basso salario, non si scappa”.
Il progetto si avvale dell’indispensabile contributo del mondo universitario, come ha evidenziato Maria Cristina Messa, Ministra dell’Università e Ricerca: “Si è scelto di dare un accesso facilitato, semplificato e a costo ridotto a tutti i dipendenti della Pubblica Amministrazione per ottenere una laurea. La combinazione di corsi più flessibili e liberi con una modalità di insegnamento anche a distanza rendono sicuramente queste lauree ancora più interessanti per persone che lavorano come chi è nella P.A. In questo modo noi definiamo ancora meglio il ruolo dell’Università: in primo luogo deve fornire competenze di base, trasversali e conoscenze per tutti i cittadini, in secondo luogo è avere un ruolo nella P.A. struttura fondante del paese. Dalla collaborazione si creerà un legame forte che porterà all’innovazione della P.A.”. Le ha fatto eco la rettrice della Sapienza Università di Roma, Antonella Polimeni: “L’Università in questo progetto esplica la sua terza missione, quella di lavorare per la società e in questo progetto trova la sua espressione più alta. La Sapienza è la prima Università a iniziare e la call è già aperta per i pubblici dipendenti, si possono iscrivere sfruttando subito il secondo semestre. L’obiettivo strutturale è aumentare il numero dei laureati visto che in questo caso l’Italia in Europa è fanalino di coda”.
Oltre al sito di reclutamento Inpa, da oggi in poi il portale di riferimento sarà Sillabus come ha spiegato il Capo Dipartimento della Funzione pubblica Marcello Fiori: “Questa iniziativa non si chiude con il PNRR ma sarà strutturale. Ci saranno due percorsi, quello dell’Università, una laurea per chi non ce l’ha o un master e quello della formazione di base per tutti i dipendenti. Cominciamo con la formazione digitale perchè è trasversale, abilitante e indispensabile per la realizzazione dei progetti del PNRR. Il nostro obiettivo è l’aumento della qualità del lavoro, ma anche l’aumento della qualità dei servizi. Lo facciamo rafforzando una piattaforma del dipartimento della Funzione Pubblica che è Sillabus, è un hub che ospiterà tutte le altre piattaforme, sarà una comunità di pratica. Oggi parte un avviso pubblico in cui chiederemo a tutti i player della formazione di manifestare al dipartimento una manifestazione di interesse e lo faremo fino alla fine di gennaio. Il comitato scientifico con il mondo accademico valuterà i contenuti. La piattaforma servirà come interscambio e anche come verifica dei risultati”. Per il presidente dell’Aran Antonio Naddeo, “già abbiamo proceduto a nuove assunzioni quindi a nuove competenze ma abbiamo dato anche la possibilità di riqualificare il personale già in servizio per una P.A. più efficiente. Stiamo costruendo la P.A. dei prossimi 30 anni. Nei nuovi contratti collettivi abbiamo cercato di valorizzare la formazione inserendola in una progressione economica che avviene su tre fattori fondamentali: valutazione individuale, crescita professionale e valutazione della formazione all’interno della P.A.”. Salvatore Rossi, presidente di Tim, ha testimoniato la fiducia dell’azienda nel progetto: “Tim ha creduto subito nel far fare un salto nelle competenze digitali di oltre 3 milioni di dipendenti pubblici e ha messo a disposizione del governo i propri mezzi. Il fatto che la P.A. voglia essere all’avanguardia è fonte di legittimo orgoglio come italiano e come presidente di Tim”.
Il direttore della Divisione Pubblica amministrazione di Microsoft Italia, Stefano Stinchi, ha annunciato che il colosso americano ha previsto oltre 40 corsi e percorsi certificati per i dipendenti pubblici e ha evidenziato: “Ci troviamo in una situazione analoga a quella del 19 maggio 1956 quando fu posta la prima pietra dell’autostrada del Sole. Siamo in una fase in cui stiamo costruendo le nuove autostrade digitali che ci porteranno fuori dalla crisi pandemica. Ci crediamo profondamente, il progetto porterà il paese verso un futuro migliore”.
(ITALPRESS).
Istituzioni, atenei e imprese in campo per “Ri-Formare” la PA
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