ISOLA “METEO ELEMENTO CHIAVE PER LE STRATEGIE”

La Formula Uno fa tappa sullo storico circuito di Hockenheim, diventato famoso per le sue velocità elevate e i lunghi rettilinei anche se l’attuale configurazione – inaugurata nel 2002 – è più bilanciata e mista. Per questo motivo Pirelli ha nominato C2, C3 e C4 quali rispettivamente hard, medium e soft. Queste tre mescole sono all’incirca equivalenti a quelle scelte nel 2018, medium, soft e ultrasoft. Il circuito presenta un mix interessante di curve e velocità, con alcuni tratti molto rapidi e altri più lenti, come il complesso del Motodrom, piuttosto tecnico: il preferito dai tifosi. Rispetto allo scorso anno non ci sono state modifiche a layout e asfalto, che presenta carichi e abrasione medi. L’evoluzione del tracciato nel corso del fine settimana è piuttosto bassa. I carichi longitudinali e laterali sono bilanciati su tutta la lunghezza del giro, quindi sulla carta non dovrebbe essere troppo difficile trovare il giusto set-up per far lavorare al meglio i pneumatici.
Nel 2018 la pioggia ha stravolto le strategie. Lewis Hamilton su Mercedes ha vinto con una strategia a una sosta soft-ultrasoft, l’unico tra i primi sei piloti al traguardo con un solo pit stop. C’è stato anche un periodo di safety car, con una probabilità storica del 50%. Max Verstappen (Red Bull) è arrivato quarto nonostante tre soste.
Il nuovo record assoluto di Hockenheim è stato ottenuto da Sebastian Vettel (Ferrari) nelle qualifiche del 2018, ma il giro più veloce in gara, firmato da Kimi Raikkonen su McLaren-Mercedes, risale al 2004. “Hockenheim è un circuito non troppo familiare per team e piloti, visto che per diversi anni si è alternato con il Nurburgring per ospitare il Gran Premio di Germania, prima di sparire dal calendario e ritornare solo nel 2018 – le parole di Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing Pirelli – Tuttavia si tratta di un tracciato senza troppe sorprese, con carichi piuttosto bilanciati sui pneumatici. Unica eccezione è il settore del Motodrom, di natura più stop-and-go. Un altro aspetto da considerare è la diversa inclinazione di curva 12 e curva 13. I livelli di usura e degrado sono generalmente bassi, e in passato ci sono stati anche stint piuttosto lunghi sulle diverse mescole. Come abbiamo visto lo scorso anno, il meteo qui è piuttosto variabile e può essere quindi un elemento chiave che può determinare la strategia”.
Dei tre top team, solo i due piloti Red Bull hanno scelto lo stesso numero di set di mescole disponibili, mentre Ferrari e Mercedes hanno differenziato le strategie tra i piloti. Quelli del Cavallino hanno scelto più pneumatici soft rispetto ai diretti rivali.
Contemporaneamente al Gran Premio di Germania, Pirelli sarà impegnata nel più importante evento motorsport dell’anno: la 24 Ore di Spa-Francorchamps in Belgio, che fa parte del Blancpain GT Series. Pirelli è fornitore esclusivo dell’evento, al quale porterà 13.000 pneumatici per le 72 vetture partecipanti (oltre alle gare di supporto), con oltre 100 addetti. Questa settimana proseguirà inoltre il programma di sviluppo dei pneumatici da 18″ per la Formula 2, con un test in Italia. Formula 2 e Formula 3 non correranno a Hockenheim. Dopo Silverstone, infine, anche a Hockenheim torna il programma Pirelli Hot Laps con una quarta Casa automobilistica in pista, Lamborghini. Pirelli fornisce il 100% dei modelli Lamborghini in primo equipaggiamento, con un accordo che risale addirittura agli anni ’60.

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