iscriversi a due corsi di laurea è vietato? Ecco le nuove prospettive di legge e gli eventuali rischi per gli studenti che frequentano più corsi di laurea.
E’ possibile iscriversi a due corsi di laurea e frequentarli in simultanea? Per la legge italiana no. Infatti, quando ti iscrivi a un corso di laurea dichiari di non essere iscritto ad altri corsi di studio universitari.
Un Regio decreto del 1933, quando in Italia ancora regnava il fascismo, segna una forte discrepanza tra gli studenti italiani e quelli esteri: infatti, se all’estero è possibile frequentare contemporaneamente due corsi di laurea, non lo è in Italia. Il divieto vige anche per chi vuole frequentare, in contemporanea, un corso di laurea e un master.
Quali rischi si corrono? Che uno dei due venga cancellato dalle autorità. In pratica, lo studente si vedrebbe vanificare tutti i suoi sforzi con l’annullamento degli esami sostenuti fino a quel momento.
Il divieto vige anche quando il titolo accademico deve essere conseguito all’estero, fatte rare eccezioni dove vi è un accordo tra i due diversi campus universitari.
Ad oggi, infatti, chi vuole prendere due lauree in Italia può farlo solo sfruttando i cosiddetti “double degree” cioè due titoli conseguiti presso due corsi di laurea dove uno è in Italia e l’altro è all’estero ma solo quando vi è una collaborazione tra le due accademie. In Italia, in questo senso, il Politecnico di Milano è il più all’avanguardia in quanto, grazie alla partnership con accademie straniere, riesce a offrire il duoble degree ai suoi studenti.
Con il double degree, lo studente può iscriversi e vedersi riconosciuto il titolo di laurea contemporaneamente in Italia e in un altro Paese (presso un’università “affiliata”). Insomma, la proposta è molto limitata, a meno che tu non sia iscritto al Politecnico di Milano.
Il Politecnico di Milano ha, attualmente, già 75 accordi per l’erogazione di doppie lauree, in Europa e fuori dai confini europei.
Nuova normativa per frequentare due corsi di laurea?
Le cose stanno cambiando? Il Ministero dell’Istruzione si è pronunciato da poco caldeggiando un eventuale provvedimento che andrebbe ad abrogare il decreto del 1933.
Per ora, però, sono solo voci. E’ importante chiarirlo perché anche nel 2012, il vecchio ministro dell’Istruzione aveva appoggiato una nuova normativa universitaria più al passo con i tempi. Tra le varie manovre c’era anche quella che avrebbe permesso la frequenza di più corsi universitari insieme. Dal 2012 a oggi, nulla di fatto.
L’attuale Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti vorrebbe fermare il divieto delle due lauree in un colpo solo. Questa sua volontà, per ora sola verbale, potrebbe prendere vita in un futuro disegno di legge.
Le parole di Marco Bussetti (Ministro dell’Istruzione) non lasciano dubbi:
“È importante – ha dichiarato il ministro – che i ragazzi non si specializzino unicamente in un settore, ma abbiano magari anche la possibilità, come avviene in altre nazioni, di rendere un po’ più flessibile la propria formazione”.
L’obiettivo potrebbe essere l’abolizione dell’articolo 142 del regio decreto 1592 del 1933 che cita che è:
“vietata l’iscrizione contemporanea a diverse università e a diversi istituti d’istruzione superiore, a diverse facoltà o scuole della stessa università o dello stesso istituto e a diversi corsi di laurea o di diploma della stessa facoltà o scuola”.
Ora, perché una legge messa a punto nel 1933 dovrebbe essere ancora in vigore quando l’intero sistema universitario è cambiato?! Cancellare l’articolo 142 sarebbe un grosso passo avanti. Darebbe la possibilità di conseguire due lauree contemporaneamente con evidenti vantaggi anche in ambito occupazionale.
L’unico vincolo, proposto dal Ministro, sarebbe quello di mantenere il divieto qualora i due corsi di laurea scelti sarebbero entrambi a numero chiuso.
Quali controlli?
Fin quando le chiacchiere del Ministero non si trasformeranno in fatti “nero su bianco”, iscriversi a due corsi di laurea è vietato. I controlli sono molto semplici perché ogni facoltà accede all’anagrafe generale degli studenti. Le conseguenze? Sarà annullata l’immatricolazione successiva alla prima.