ROMA (ITALPRESS) – Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste ha deciso di investire sull’ippica “perché ci sono tante competenze inespresse che devono essere rivitalizzate e adeguatamente valorizzate affinché l’ippica italiana del 2030 possa riproporsi come spettacolo e intrattenimento, oltre che come passione, divertimento e anche hobby”.
La visione strategica di medio e lungo periodo si basa su una nuova “cultura ippica”, una nuova filosofia basata su un approccio manageriale più moderno, oltre che sui presupposti che storicamente hanno fatto dell’ippica un’eccellenza. In base a questo approccio, “bisogna riportare il cavallo (e il suo benessere) e il rapporto uomo-cavallo al centro di ogni progetto di rilancio, affinché si superi una certa diffidenza che, nel corso degli ultimi anni, ha minato la credibilità del settore. La trasparenza e la legalità costituiscono il naturale presupposto per attuare un radicale processo di riforma e di maggiore incisività dell’azione ministeriale”.
Tra le numerose iniziative già attuate, nel 2023, è stata istituita una nuova Direzione Generale, interamente dedicata al settore, con l’obiettivo di avere una visione strategica e di implementare la riforma che il settore chiede da anni, e a partire dal mese di settembre nominato il nuovo Direttore Generale, Remo Chiodi. Con l’istituzione di una nuova Direzione Generale si è deciso di dare impulso alla riorganizzazione dell’intero settore “in un’ottica più fluida ed efficiente, attraverso l’ottimizzazione di alcuni processi e procedure, per essere in linea con gli standard internazionali”, si legge in una nota.
L’obiettivo è “rendere l’ippica italiana più credibile nel contesto internazionale nonché sviluppare negli operatori di settore un approccio più imprenditoriale, con l’apporto di competenze e risorse private, anche attraverso idonee forme di partenariato pubblico-privato, ad esempio per la gestione degli ippodromi”.
Con l’imminente pubblicazione del decreto di riorganizzazione degli uffici del Ministero, già nelle prossime settimane, la Direzione Generale per l’Ippica sarà ulteriormente potenziata, a seguito dell’istituzione di un nuovo ufficio; sono stati inoltre individuati, a seguito di procedura pubblica, tre nuovi coordinatori del settore: Stefano Sedia per il trotto, Mauro Lombardo per il galoppo e Tamara Papiccio per la programmazione delle corse, dei calendari e della Corsa Tris.
Inoltre, per rendere più diretto e collaborativo il rapporto tra Ministero e categorie di settore, è stata istituita la Consulta Nazionale per l’Ippica. I rappresentanti – che sono stati eletti a seguito di una votazione pubblica – si faranno portatori delle istanze e delle proposte utili alla crescita per il settore. La Consulta nasce esattamente con l’intento di coinvolgere nelle scelte inerenti al proprio futuro i legittimi protagonisti del settore ed è formata da allevatori, proprietari, allenatori, fantini, guidatori, rappresentanti delle società di corse che gestiscono gli ippodromi, giudici addetti al controllo tecnico e disciplinare delle corse, rappresentanti dei veterinari, dell’ANCI e della Federazione italiana Sport Equestri, nonché da esperti del settore ippico.
In questa cornice, è stato richiesto all’Arma dei Carabinieri, già impegnata nel settore agroalimentare e, quindi, alle dirette dipendenze funzionali del ministro Francesco Lollobrigida, di rinforzare quella che da anni è stata una specifica competenza per il contrasto delle scommesse clandestine di settore da oltre 40 anni allorquando, con il Decreto Ministeriale 1° marzo 1982, veniva istituito l’odierno Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare (allora denominato Nucleo Carabinieri Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste).
“Oggi viene ripresa e rinforzata quella che, per oltre 40 anni, è stata una specifica competenza dell’Arma. Restituiamo al mondo dell’ippica un nucleo a sua tutela, in soli 16 mesi”, ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenendo nel corso della conferenza stampa di presentazione della nuova Unità Ippica del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma, che si è svolta al Masaf. Alla conferenza hanno partecipato il Sottosegretario Patrizio La Pietra, il Generale di Corpo d’Armata Andrea Rispoli, il Generale di Brigata Daniel Melis del Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare e il direttore generale per l’Ippica del ministero Remo Chiodi.
“Il Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, legato a questo dicastero, aveva come compito prioritario, dal 1982, di occuparsi di ippica e tornerà ad essere così. La trasparenza e la legalità costituiscono il naturale presupposto per attuare un radicale processo di riforma e per garantire una maggiore incisività dell’azione ministeriale”, ha evidenziato il ministro.
Alla base dell’iniziativa, l’obiettivo di rilanciare il settore, considerato strategico per l’economia nazionale, assicurare il mantenimento dell’allevamento dei cavalli e renderlo economicamente produttivo, consentire una gestione funzionale degli ippodromi.
Il nuovo nucleo del CUFA, dedicato all’ippica, è composto da 16 Carabinieri: 8 dal reparto operativo centrale di Roma e 8 dai reparti interregionali (2 da Torino, 2 da Parma, 2 da Salerno e 2 da Messina). Le loro attività, in sinergia con le unità territoriali, riguarderanno tutti gli ippodromi d’Italia e cureranno la tutela di tutto ciò che orbita intorno all’Ippica: dal contrasto alle scommesse clandestine all’impiego illecito di denaro pubblico, fino al doping.
“L’Arma, nella sua funzione, è un perno per la tutela agroalimentare. L’immagine dei Carabinieri è legata a quella dello Stato. I temi della legalità e della sicurezza sono importanti per ogni attività e impresa. Dove non ci sono queste non è possibile lavorare. Io concepisco lo Stato come un quadro di riferimento normativo che deve dare a chiunque la possibilità di sviluppare la propria attività”, ha concluso Lollobrigida.
– foto ufficio stampa Masaf –
(ITALPRESS).
Ippica, i compiti di vigilanza ai Carabinieri per la Tutela Agroalimentare
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