“L’apertura delle Gallerie d’Italia a Napoli, nella prestigiosa sede di Palazzo Zevallos di Stigliano, in via Toledo, è un impegno preso nel 2007 da Intesa Sanpaolo che rimarrà nel tempo e conferma il legame forte della banca con la città. In 10 anni, le Gallerie si sono affermate come un luogo di riferimento culturale, con grandi capolavori in esposizione, mostre e attività didattiche. La tradizione del Banco di Napoli non deve essere dimenticata e deve riprendere ad essere guida per il meridione”. Così, Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo, a margine della cerimonia per il ritiro della medaglia della Citta’ di Napoli conferita a Intesa Sanpaolo dal sindaco Luigi de Magistris per “Gallerie d’Italia – Palazzo Zevallos Stigliano” sede museale di Intesa Sanpaolo. Presenti alla cerimonia tenutasi a Palazzo San Giacomo, Maurizio Barracco, presidente del Cda del Banco di Napoli, l’assessore comunale alla Cultura ed al Turismo Nino Daniele, il Direttore Gallerie D’Italia Michele Coppola, il direttore di Palazzo Zevallos di Stigliano, Antonio de Nunzio.
“Le Gallerie – riprende Bazoli – sono state inaugurate a Napoli nel 2007, quando sono stati dedicati gli ambienti di via Toledo, poi rinnovati nel 2013-2014. Con oltre 120 opere in esposizione che ripercorrono lo sviluppo delle arti figurative dagli esordi del ‘600 a inizio ‘900, vogliono essere un omaggio all’arte di Napoli”.
“Noi vogliamo siano anche un centro vivo, con mostre temporanee, concerti, presentazioni di libri, eventi in collaborazione con università e istituzioni – continua Bazoli – Di recente è stata inaugurata la Rassegna ‘ospite illustre’ che consente con prestiti di presentare opere di Antonello da Messina, Picasso, Caravaggio Leonardo, oggi in esposizione. È un grande onore e nostro impegno dare il nostro contributo alla vita culturale di Napoli. Qui sorge una delle tre sedi museali di Banca intesa Sanpaolo. La prima è a Vicenza, un impegno preso nel momento in cui è avvenuta la prima fusione tra nuovo banco Ambrosiano e cattolica del Veneto. La seconda è a Milano, dove la banca ha messo a disposizione quattro dei più importanti storici palazzi al centro di Milano. La terza è Napoli, dove noi avevamo già ereditato dalle banche che abbiamo acquisito delle collezioni preziosissime, a cui si è aggiunta quella la più importante opera della nostra collezione: il Martirio di Sant’Orsola di Caravaggio, l’ultima opera da lui dipinta”.
“Intesa Sanpaolo – continua Bazoli – nella tradizione migliore delle banche italiane, è sempre attenta alla cura del patrimonio italiano. Noi abbiamo acquisito con le banche acquistate un patrimonio incommensurabile e abbiamo il dovere di valorizzarlo al meglio. A Milano oggi è esposta in anteprima una delle collezioni private più importanti al mondo dell’arte del secondo novecento. Da 35 anni siamo impegnati insieme alla soprintendenza a intervenire con finanziamenti e apporti professionali tecnici al restauro di capolavori in cattive condizioni. Ogni due anni, prima di restituirli, teniamo una mostra, che attualmente è a Torino. L’attenzione per gli aspetti culturali rientra nel core business della banca. Mattioli, storico presidente della Banca Commerciale Italiana, diceva che la cultura e l’etica devono essere parte essenziale della formazione dei banchieri. E questo non tanto per ragioni di ordine morale, ma per fare bene la banca. Perché oggi c’è molta attenzione per i risultati a breve termine, ma poca attenzione per il futuro. Oggi, a differenza del Rinascimento, quando il mecenatismo era soprattutto committenza, deve essere predominante la conservazione e la valorizzazione dell’immenso patrimonio artistico italiano: non solo le raccolte, ma anche i palazzi storici, gli archivi dei gruppi bancari. Intesa Sanpaolo ha in campo numerose iniziative per la cultura, oltre ai musei, il sostegno a teatri lirici. Questo quadro di investimenti culturali non risponde a una mera logica di sponsorizzazioni, noi andiamo oltre. Il nostro impegno è ispirato da senso di responsabilità che ogni grande azienda deve dedicare alla valorizzazione del patrimonio del nostro paese. La cultura e il fondamento della nostra identità nazionale”.
“È una giornata importante per la città – commenta il sindaco Luigi de Magistris – ci teniamo a sottolineare la bellezza della città culturale e artistica. Strumento di riscatto e rinascita dei popoli che per essere tale bisogna far conoscere. Palazzo Zevallos di Stigliano è una delle ricchezze più belle della città. La cultura è anche economia reale orizzontale e avvicina fasce tradizionalmente distanti”. “Napoli – spiega l’assessore alla Cultura Nino Daniele – nel 2016-2017 ha la migliore offerta culturale e turistica, indice significativo della vitalità culturale. Noi abbiamo guadagnato tanti primati nel campo del turismo. Una parte di questi risultati spetta a Palazzo Zevallos di Stigliano, che custodisce un patrimonio ineguagliabile. Bene l’impegno di Intesa Sanpaolo per la cultura a Napoli, in un contesto dove purtroppo le imprese del Sud sono poco presenti nel campo culturale, che non significa solo fare da sponsor”.