Ancora parecchi gol (28), molte emozioni e -come vedremo – manifestazioni di razzismo. Intanto, Antonio Conte ha (quasi) imitato Vittorio Alfieri e nell’orazione post-derby ha detto: “Se vogliamo, possiamo”. Veramente il celebre scrittore disse "Volli, sempre volli, fortissimamente volli", ma il senso è lo stesso. Come il tragediografo, il tecnico nerazzurro si farà legare alla panchina, per dimostrare la sua forza di volontà? La magra di Champions è stata subito dimenticata e la vittoria nel derby ha esaltato gli interisti, soli in testa a punteggio pieno, tra gli affanni della Juve per superare il Verona che non batte chiodo a Torino da oltre 31 anni. Siamo andati a guardare il calendario: Inter-Juventus si giocherà il 6 ottobre. Il cammino parallelo delle due squadre dice che nel turno infrasettimanale l’Inter affronterà la Lazio in casa; la Juve sarà a Brescia dove se la vedrà con un avversario euforico che rilancerà Balotelli; poi i nerazzurri andranno a Genova contro la Samp e la Juve giocherà in casa con la Spal. Lo scontro diretto sarà intriso di veleni per le vecchie rivalità fra i club e per la presenza di Conte sulla panca interista.
Il serafico (serafico? Ha confessato di non dormire la notte per l’Inter) tecnico della Benemata, dopo il derby vinto, ha detto di tifare per le squadre che ha allenato, ma non gli abbiamo sentito fare il nome della Juve. Chissà i tifosi bianconeri…Anche se non è stata una gran partita, l’Inter ha vinto abbastanza facilmente contro un Milan non certo esaltante. I tifosi rossoneri sono delusi: ora ce l’hanno con Giampaolo, ma il tecnico fa la minestra con gli ingredienti che ha; ce l’hanno pure con Maldini e Boban che non hanno comperato assi (se avessero giocato loro…) ma per fare acquisti ci vogliono i soldi. Tutti i milanisti rimpiangono i bei tempi che furono e andranno a sostenere forse il Monza di Berlusconi. Il calcio è questo. Si lamentano anche i tifosi della Juve, che hanno visto i loro beniamini stentare ancora contro i veronesi. Qualcuno di loro ce l’ha con Sarri perchè stavolta ne ha cambiati tanti (cinque) dopo aver detto che in Inghilterra i club fanno il campionato con 14-15 giocatori. Lui finora ne ha utilizzati 22. Insomma nessuno è mai contento. Si dice tutto e il contrario di tutto. A San Siro fra l’altro, abbiamo visto che per i giochi di luce pre-partita, in alcuni (brevi) momenti i giocatori si sono scaldati al buio senza capire dov’era la palla.
Eh, tutti imitano tutti, ma i saltimbanchi sono sempre i benvenuti nel circo. Il Napoli ha vendemmiato a Lecce. Ha segnato piu’ di tutti (12 gol) ed è già pronto per saltare addosso a Inter e Juve. I salentini sono tornati in difficoltà. Doppietta di Llorente, tornato in Italia in pompa magna. Il vero colpaccio però lo ha fatto la Roma, che è andata a vincere, in dieci e in extremis, a Bologna. I felsinei hanno contestato il gol della vittoria di Dzeko per un errore di Pairetto che ha dato una punizione poco chiara da cui è partita l’azione del gol della vittoria dei giallorossi (10 gol in tutto). Per il Bologna primo k.o. Emozioni a non finire a Parma, dove giocava l’Atalanta. La Fiorentina era in vantaggio con gol di Chiesa e con un’azione capolavoro dello stesso Chiesa che ha pescato Ribery, autore di un tiro al volo di sinistro: il francese ha lasciato di stucco Gollini. Gasp ha inserito Gomez e Ilicic e ha rimontato con reti dello stesso sloveno e di Castagne. Partita ferma per qualche minuto per manifestazioni di razzismo nei confronti di Dalbert. Ma si puo’ essere cosi’ disgraziati? Il Torino ha perso ancora. A Marassi, un gol di Gabbiadini, contestato da Mazzarri, ha permesso alla squadra di Di Francesco di conquistare i primi tre punti e tirare un sospiro di sollievo.
I granata attraversano un brutto momento, dopo due k.o. di fila. Samp finalmente in ripresa. A pensarci bene, il Sassuolo ha un attacco molto agguerrito e pochi ne parlano: cinque gol Berardi, tre Caputo. In totale dieci, piu’ dell’Inter e della Juve. Stavolta ne ha fatto le spese la Spal che, nonostante la vittoria sulla Lazio, è nella zona bassa della classifica. A proposito della squadra di Inzaghi: con i gol di Immobile e Marusic, la squadra biancoceleste è tornata alla vittoria, dopo un periodo negativo, battendo il Parma ed è ora a ridosso delle prime. Parma relegato nelle posizioni di retroguardia. Immobile (molto arrabbiato per la sostituzione ha discusso con Inzaghi) non segnava su azione all’Olimpico dal novembre scorso. Il Cagliari venerdì aveva strapazzato il Genoa. Maran, con qualche rinforzo (Simeone, Rog), ha fatto dimenticare le ambasce delle prime giornate ed è giunto in piu’ spirabil aere. Il Genoa, dopo i guizzi iniziali, è calato. Come l’Udinese, al terzo k.o. consecutivo, dopo la vittoria iniziale sul Milan. De Paul è squalificato. Il Brescia ora ha gli stessi punti del Milan. Prima della trasferta a Udine, Cellino aveva fatto alla vigilia un lisciabusso a tutti: ma puo’ bastare una reprimenda (magari colorita) per mettere le cose a posto? E ora che fra le “rondinelle” nel turno infrasettimanale vedremo Balotelli (non certo una colombina), che succederà?
(ITALPRESS)