ROMA (ITALPRESS) – “L’equilibrio del sistema previdenziale dipende non solo dalla gestione delle uscite, ma anche dalla capacità di sostenere il flusso delle entrate, principalmente derivanti dai contributi versati dai lavoratori e dalle Imprese. Pertanto, per garantire un sistema previdenziale sostenibile, è essenziale agire sul lato delle entrate, utilizzando diverse leve che possano aumentare il numero di lavoratori occupati e migliorare la qualità dell’occupazione, con conseguenti effetti positivi sui salari”. Lo ha affermato il presidente dell’INPS, Gabriele Fava, in audizione alla Commissione Parlamentare di Controllo sull’attività degli Enti Gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale dove è intervenuto oggi a Roma con il Direttore centrale Pensioni, Vito La Monica e il Direttore centrale Studi e Ricerche dell’Istituto Gianfranco Santoro. “In accordo con quanto indicato nel Piano Strutturale di Bilancio le iniziative per garantire la sostenibilità sono diverse: occorre promuovere politiche attive che favoriscano la partecipazione al mercato del lavoro, come misure di conciliazione dei tempi vita-lavoro, che facilitino l’ingresso e la permanenza delle donne nel mondo del lavoro. Inoltre, è cruciale ridurre il disallineamento tra le competenze richieste dal mercato e quelle possedute dai lavoratori. Questo può essere fatto rafforzando l’interazione tra il sistema formativo e le imprese, promuovendo percorsi di formazione continua e investendo in programmi che mantengano aggiornate le competenze professionali, per rispondere alle esigenze di un mercato del lavoro in continua evoluzione. Utili per incrementare la base contributiva sono le misure volte a perseguire il prolungamento della vita lavorativa attraverso incentivi alla permanenza nel mercato del lavoro. Non trascurabile è il contributo al miglioramento della sostenibilità del sistema che può derivare dall’incremento della produttività e della crescita economica attraverso il potenziamento degli investimenti. Infine, come osservato anche dalla Corte dei Conti, è fondamentale che le regole di accesso al sistema siano certe e stabili: il susseguirsi di interventi temporanei mina la solidità del sistema”, aggiunge Fava. Incrementare la partecipazione al mercato del lavoro, specialmente per i gruppi demografici sottorappresentati come le donne e i giovani, può contribuire a sostenere finanziariamente il sistema pensionistico attraverso maggiori contributi previdenziali. Un aumento del tasso di partecipazione delle donne e dei giovani (soprattutto NEET) potrebbe mitigare le note tendenze demografiche sfavorevoli. Interventi strutturali volti a stimolare l’innovazione e l’internazionalizzazione, insieme a una “alimentazione” costante delle skills dei lavoratori, sono cruciali per affrontare le sfide della stagnazione della produttività e per assicurare un equilibrio di lungo termine del sistema previdenziale. Senza un’adeguata strategia industriale, le opportunità di crescita rischiano di restare limitate, con ripercussioni negative sia per il sistema economico sia per la sostenibilità del welfare.
“Importante per le giovani generazioni il ruolo dell’ascolto e dell’educazione previdenziale, attraverso campagne mirate informative e educative. Uno degli obiettivi della nuova Governance dell’INPS è “ingaggiare” le giovani generazioni, anche chi è fuori dal mercato del lavoro o non ha una occupazione stabile, sulla “questione previdenziale”, e aiutarle nella costruzione del proprio “salvadanaio previdenziale”, prima di tutto informando e formando meglio a partire dalle scuole e dalle università. Il pilastro su cui l’Istituto vuole impostare il suo rapporto con i giovani, nell’ottica del cosiddetto welfare generativo, è l’attenzione all’estratto conto previdenziale, che va gestito come un vero e proprio “salvadanaio” e consultato, tramite gli strumenti telematici a disposizione degli assicurati, con regolarità lungo tutta la carriera lavorativa e contributiva e in tutti i passaggi da un rapporto di lavoro ad un altro, sia per controllare la correttezza dei versamenti contributivi che per eventuali valutazioni in merito al ricorso alla previdenza complementare, conclude Fava. (ITALPRESS).
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