Avviate le prime operazioni di trasferimento degli ospiti del Cara di Mineo, che secondo le direttive del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, dovrà essere svuotato entro dicembre.
Dopo la partenza dei primi 25 migranti, destinati al Cas – Centro di accoglienza straordinaria di Trapani, subito dopo ne sono stati trasferiti altri 19 a bordo di un altro pullman, destinati a Siracusa e a Ragusa.
In sei non si sono presentati al punto di raccolta, perché si sono volontariamente allontanati dal Centro di accoglienza per richiedenti asilo: restano con regolare permesso di soggiorno sul territorio nazionale, ma non hanno più i requisiti per l’accesso alle strutture di accoglienza.
I migranti trasferiti sono tutti maschi adulti, senza figli e senza nuclei familiari al seguito, ospiti da anni della struttura. Ad accompagnarli, scortati dalle forze dell’ordine, ci sono dei mediatori culturali. A coordinare il trasferimento è stata la Prefettura di Catania.
Domani saranno trasferiti altri sei uomini per completare il primo blocco di 50 migranti. I prossimi trasferimenti, altri due gruppi di 50, sono previsti il 17 ed il 27 febbraio.
Le famiglie con bambini ed i migranti con situazioni ritenute maggiormente ‘vulnerabili’, come quelle di mamme sole con figli o persone con problemi di salute, resteranno per il momento nella struttura.
“Dal ministro Salvini vorrei un riconoscimento per il nostro territorio che è stato così pesantemente violentato dallo Stato, indipendentemente dai governi che si sono susseguiti, e che oggi ha necessità di avere i giusti riconoscimenti per i sacrifici fatti. Siamo italiani come gli altri, più degli altri perché abbiamo fatto il nostro dovere in silenzio”, dice il sindaco di Mineo, Giuseppe Mistretta, nel giorno in cui sono iniziati i trasferimenti dal Cara.
“L’allora ministro Roberto Maroni – aggiunge il primo cittadino – aveva preso degli impegni con il nostro territorio: nel ‘Patto per la sicurezza’ c’era scritto che bisognava compensare l’economia tradizionale che è stata danneggiata dall’istituzione del Cara. Vorrei sapere dal ministro Salvini se manterrà questi impegni. Io mi auguro di sì. Vorrei sapere se si danno garanzie sulla sicurezza del territorio anche dopo la chiusura del Cara, perché i migranti ch si stanno allontanando dalla struttura in maniera volontaria non restino in zona creando altri problemi”.
“Io sono sempre stato contrario al Cara, sono d’accordo per la sua chiusura, ma lo Stato non può lasciare qui le macerie che ha creato”, sottolinea il sindaco di Mineo, Giuseppe Mistretta, che aggiunge: “Noi siamo martiri e mi meraviglio che adesso si intesti la battaglia per la chiusura del Cara chi è stato il carnefice del territorio. Chiedo al ministro Salvini di incontrarmi per tutelare il territorio sia economicamente sia sul fronte della sicurezza. Non vogliamo soldi, ma è dal 2014 che chiediamo l’istituzione della Zona Franca per la fiscalità di vantaggio per il territorio”.