INGEGNERI, ARCHITETTI E GEOLOGI A CONFRONTO A BARI

Il V convegno nazionale organizzato da SI&A, la Scuola di Ingegneria e Architettura, che si è tenuto a Bari è stato l’occasione per fare il punto non solo sul SismaBonus, oggetto dell’evento, ma anche sul decreto ‘sblocca cantieri’. “In questo decreto legge – ha detto all’ITALPRESS Armando Zambrano, presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri – ci sono alcune cose interessanti, altre che condividiamo meno. Tra le cose interessanti – ha spiegato – sicuramente una semplificazione delle procedure di affidamento dei lavori con un metodo di massimo ribasso che però prevede una forma mediata dei ribassi per evitare appunto situazioni di eccessiva riduzione di costi che possono provocare problemi. Non siamo d’accordo – ha sottolineato – sul ritorno all’incentivo del 2% per la progettazione della Pubblica Amministrazione perché sappiamo che non ha dato buoni risultati per il passato. E’ evidente che però – ha ribadito – stiamo ragionando su un testo che non conosciamo, che probabilmente avrà anche delle modifiche in Parlamento.
Certamente però non credo che avrà quell’impatto che ci augureremmo tutti, perché alcuni temi fondamentali non sono stati ancora affrontati, soprattutto – ha concluso – un tema fondamentale, quello della programmazione delle opere pubbliche e della semplificazione reale delle procedure”.

Una richiesta chiara, a proposito dello ‘sblocca cantieri’ arriva dal Consiglio Nazionale degli Architetti. “Noi vorremmo che a livello di sblocca cantieri – ha detto all’ITALPRESS Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio nazionale Architetti – ci fosse una visione del futuro del Paese, perché finché facciamo operazioni spot senza avere una visione complessiva del rinnovo del codice appalti, credo che facciamo più danni che utilità. Quindi – ha continuato – noi crediamo che vada rivisto un po’ tutto in maniera generale. Pensare come è stato messo nella legge di bilancio che attraverso una struttura unica di progettazione si possa fare tutta la progettazione delle opere pubbliche in Italia, noi riteniamo sia una grande follia. Noi invece – ha sottolineato – riteniamo che debba essere fatta una grande struttura per la programmazione delle opere pubbliche. Quello che manca in Italia – ha concluso – è la programmazione delle opere”.

“Pensiamo che sia positivo – ha spiegato all’ITALPRESS Francesco Peduto, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi – un provvedimento che possa consentire all’edilizia di riprendere un cammino importante, visto che è in recessione in questo momento. Abbiamo lavorato insieme con la rete delle professioni tecniche, quindi insieme agli altri Consigli nazionali – ha concluso – rilevando qualche criticità sulle procedure, sulle tempistiche, che abbiamo invitato a correggere”.

Quanto al sismabonus, l’agevolazione che consente di ottenere una detrazione fiscale Irpef di una percentuale delle spese sostenute per i lavori antisismici e sulla richiesta di estendere l’agevolazione non solo alle zone a rischio 1, ma anche a quelle 2 e 3, accolta nel decreto legge ‘Crescita’ come confermato dal sottosegretario alle Infrastrutture, Michele Dell’Orco, per Zambrano “la richiesta di ampliarlo è positiva. Resta il fatto che il SismaBonus – ha spiegato – è un po’ un’incompiuta, perché mancano tanti altri provvedimenti al contorno, tra l’obbligo di redazione del fascicolo del fabbricato che consentirebbe di conoscere per tutti i cittadini, e credo che sia un loro diritto, la qualità e la sicurezza delle costruzioni e poi il fatto che questi interventi andrebbero coordinati su aree più vaste, altrimenti un intervento di adeguamento di un fabbricato non garantirebbe la sicurezza, perché i fabbricati al contorno – ha sottolineato – non verrebbero adeguati e quindi ci sarebbe il rischio, in caso di terremoto che questi possano crollare o avere dei danni gravi che potrebbero compromettere la sicurezza dei cittadini”.

“E poi c’è il tema importantissimo della cessione del credito d’imposta e che – ha concluso – purtroppo per molti cittadini è un problema per cui anche qui andrebbero previsti incentivi specifici da parte dello Stato”. “Nel 2018 – ha spiegato Cappochin – per opere di manutenzione sono stati impegnati 90 miliardi di euro, il 74% degli investimenti sulle opere edilizie in Italia sono opere di manutenzione. Di queste – ha continuato – 51 milioni è nell’ambito degli edifici, 28 miliardi sono finanziate attraverso i bonus, questo significa che oltre 15 miliardi di euro – ha ribadito – vengono messi dallo Stato attraverso agevolazioni fiscali. Finché noi abbiamo queste agevolazioni a pioggia di singoli elementi senza che questo diventi un sistema, difficilmente riusciremo a ottenere risultati importanti. Se invece diventasse un partenariato pubblico privato diffuso – ha spiegato – è evidente che questo può diventare una parte importante di quelli che sono gli investimenti per mettere in moto un’economia, ottenere dei finanziamenti da parte della Comunità Europea per fare operazioni molto più ampie – ha concluso – rispetto a singoli interventi su singoli edifici”.

Un’agevolazione importante per Peduto. “Insieme a tutta la filiera delle costruzioni – ha spiegato – abbiamo firmato un’intesa a livello nazionale per promuoverlo. Questa impalcatura importante che mette insieme il sismabonus, la rigenerazione delle periferie, il recupero dell’edilizia, può andare avanti – ha sottolineato – se ha fondamenta solide come le conoscenze geologiche, sismiche dei territori che purtroppo in questo Paese nonostante tutte le tragedie, tutti i rischi geologici – ha concluso – sono ancora solo un auspicio”.

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