INFRASTRUTTURE, “INTERVENGA LO STATO”

“La situazione non ci trova impreparati ma ravvisa una necessità di interventi statali e ci porta a dire che la situazione è sotto controllo e non desta pericolo”. A margine della presentazione dei risultati del check-up per la sicurezza di strade, ponti e opere idrauliche sul territorio lombardo, il presidente dell’Unione Province Lombarde e presidente della Provincia di Brescia, Pier Luigi Mottinelli, ha riassunto con queste parole lo stato di fatto delle infrastrutture lombarde, dopo la richiesta da parte del Ministero dei Trasporti agli enti lovali di effettuare una ricognizione e un monitoraggio entro il 30. La riunione che ha coinvolto i presidenti delle Province lombarde, il presidente di Anci Lombardia, Virginio Brivio, tenutasi questo pomeriggio nella sede della Città Metropolitana, ha permesso di fare luci sulle principali criticità delle infrastrutture lombarde. Mottinelli ha parlato di una ricognizione sui 480 ponti della provincia di Brescia, 30 sono risultati critici e altri 5 sono considerati prioritari. Interventi che richiederebbero un investimento da circa 10 milioni di euro. Discorso simile per la Provincia di Sondrio, come sottolinea il presidente Luca Della Vita, che afferma come, dei 250 ponti presenti sul territorio, 65 presentano situazioni di criticità, mentre le 5 o 6 situazioni più critiche richiederebbero circa 10 milioni di euro. 

“Dal territorio di Pavia, sottolinea invece il presidente Vittorio Poma, al Ministero arriverà un un quadro riepilogativo per un costo da 23 milioni, di cui una metà è già stata finanziata. Situazione più tranquilla nella Provincia di Varese, dove, su 244 ponti, solo 4 hanno mostrato delle criticità. Sono invece 536 i ponti nella Provincia di Mantova, di cui 32 quelli posti in evidenza nella relazione destinata al Ministero, per una spesa complessiva che va dai 25 ai 30 milioni di euro. Particolare attenzione qui viene posta sulle strutture che attraversano il Po, anche per la maggior intensità del traffico. Anche a Cremona, infatti, è qui che si regitrano le principali problematiche, in particolare sui ponti in direzione Piacenza e Parma, verso cui uno dei due passaggi è ormai chiuso da due anni. Gli interventi avrebbero un costo di circa 20 milioni di euro, in parte già finanziati. Per Roberto Invernizzi, invece, uno dei problemi riguarda la destinazione finale della Milano-Meda, i cui 36 ponti dovrebbero essere oggetto di rifacimento, “sempre che la SP35 non diventi parte della Pedemontana. Ci piacerebbe saperlo prima”. 

Nella provincia di Lecco, dove nell’ottobre del 2016 era collassato un cavalcavia, sono 103 le strutture monitorate, di cui 13 sono state valutate come critiche: nello specifico 6 sono da ricostruire e 7 da rinforzare, per una spesa complessivca di 35 milioni. A Como valgono 4,7 milioni gli interventi in corso, mentre altri 23 sono stati segnalati come prioritari, per un costo di 21 milioni di euro. Bergamo infine, attraverso il presidente Matteo Rossi, chiede 40 milioni di euro per intervenire sulle criticità rilevate sui 1390 ponti della Provincia. Difficoltà infine a Lodi, in considerazione del fatto che il personale per la ricognizione sia ridotto e la documentazione pregressa non sia di facile reperibilità.

 

Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]