Un confronto-scontro lo definisce il prorettore del Politecnico di Milano, Emilio Faroldi. Un modo per rilanciare “un’idea di universalità” gli fa eco Alberto Campo Baeza, professore della Escuela Técnica Superior de Arquitectura dell’Universidad Politécnica de Madrid (ETSAM). Nella sala De Donato di Piazza Leonardo, si sono incontrati due tra i più importanti atenei europei in tema di architettura, per confrontarsi su temi della didattica e del mondo universitario. “Per confermarsi eccellenze internazionali – afferma Faroldi – è necessario un dialogo che parta da un rapporto di continua frequentazione con colleghi e studenti di altre realtà. L’Europa esprime eccellenze e Madrid è una di queste, soprattutto per l’architettura”. Un incontro quello di oggi che cerca di mettere a fuoco la questione della didattica e della formazione e soprattutto del futuro di “una professione che è in costante mutazione” continua Faroldi, che sottolinea anche “l’indebilimento del rapporto studente-docente, dovuto alle scorciatoie che la rete e il mondo digitale propongono e l’approccio alla didattica ha demandato parte del lavoro a queste nuove tecnologie”.
Una visione comune con Campo Baeza: “gli studenti devno capire questo concetto dell’universalità. Noi non siamo nel XXI secolo, ma nel terzo millennio. In questo terzo millennio, il mondo è piccolo e i ragazzi devono capire che questo incontro e questo scambio deve diventare la normalità. Milano, Madrid e Barcellona sono le tre scuole di architettura migliori al mondo. La formazione del Politecnico di Milano è di un qualità altissima”. Una posizione assolutamente condivisa dal Rettore del Politecnico, Ferruccio Resta: “Uno dei nostri valori è l’apertura: non dobbiamo chiuderci dentro le nostre mura, non dobbiamo avere paura del confronto con i più grandi. Sia per imparare, che per difendere le nostre posizioni. Ma soprattutto per cogliere le opportunità che ci si presentano in un periodo di difficoltà su più piani. Difficoltà che, con forzae tirando fuori il nostro meglio, possiamo trasformare in opportunità”.