E’ stata inaugurata questa mattina nel centro polifunzionale per gli studenti la nuova sede di eccellenza per la sostenibilità dell’Università degli studi di Bari “Aldo Moro”. Si tratta di uno strumento finalizzato alla promozione della cultura della sostenibilità all’interno dell’ateneo favorendo il dialogo tra università e territorio sulle attuali politiche di sviluppo sostenibile e per la messa a punto dell’agenda Urbana e Metropolitana.
“L’università di Bari – ha detto il rettore Antonio Felice Uricchio, – da tempo pratica gli obiettivi della sostenibilità ed ha anche sviluppato il primo bilancio ambientale. Per noi la sostenibilità è un modo di essere perché abbiamo fortemente declinato il nostro percorso di studio, le attività di ricerca ma anche l’impegno sociale nel valorizzare gli obiettivi della sostenibilità. Oggi l’inaugurazione di questo centro di eccellenza che già opera da tempo, ha uno spazio fisico: consente di coniugare competenza esperienza e di metterle a valore. Il palazzo degli studenti che ospita il centro per la sostenibilità diventa la leva per poter smuovere le coscienze dei giovani. Il centro collega gli obiettivi della sostenibilità posti nell’agenda 2030, l’impegno scientifico, didattico e di terza missione del nostro Ateneo. I 17 obiettivi europei diventano una sorta di agenda di lavoro, un impegno quotidiano”.
Al taglio del nastro del centro era presente anche il viceministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti che non ha mancato di sottolineare quanto la sua attività sin dal suo insediamento al Ministero sia stata tutta improntata “al sostegno di tutte le attività che avevano a che fare con l’interdisciplinarietà delle Università. Perché alla base di questa storia qui, dei 17 punti dello sviluppo sostenibile c’è la necessità di contaminare i saperi e quindi realizzare un modello di sviluppo diverso che leghi i fenomeni tra di loro: dall’economia all’ecologia, all’ingegneria, alla società. Un mese fa ho mandato una lettera a tutti i rettori italiani per dire facciamo in modo che le università italiane vengano percepite come l’avanguardia del nuovo modello di sviluppo, non solo nell’insegnamento e nella ricerca ma anche nelle cose che si fanno. L’università non deve solo occuparsi di sostenibilità ma essere essa stessa sostenibile ed essere percepita come un fautore di sostenibilità”.
A presiedere la nuova sede di eccellenza, la docente Elvira Tarsitano. “Il centro che inauguriamo oggi ma che opera già da un anno, rientra in un più ampio progetto che è quello della Rete delle Università per lo sviluppo sostenibile a cui Uniba aderisce ed è l’unica del sud ad essere presente nel comitato direttivo. Gli obiettivi che sono quelli dell’agenda 2030, saranno declinati con delle azioni concrete che le università dovranno mettere in campo, non solo al proprio interno ma anche verso i territori. Agire per il clima, azioni a sostegno della biodiversità, l’efficientamento energetico, la riduzione del consumo della plastica sono alcuni dei 17 obiettivi presenti nell’agenda europea della sostenibilità ambientale”.
Per essere strumenti operativi le agende urbane devono prevedere il coinvolgimento dei cittadini e delle organizzazioni e associazioni del territorio.
“Abbiamo bisogno di un nuovo modello di sviluppo. Se non cominciamo dalle università – ha ribadito il viceministro Lorenzo Fioramonti – che sono l’ente che forma i giovani lavoratori, imprenditori, professionisti non riusciremo mai a realizzarlo. Da subito ho ritenuto la sostenibilità l’argomento principale di azione del governo in questo settore. Anche perché se ci pensate la sostenibilità è trasversale riguarda l’economia, l’ambiente. E’ uno sforzo che dobbiamo fare per capire che le cose sono integrate tra di loro, che le professioni del futuro non saranno più semplicemente in un settore ma tra settori che si sovrappongono”.