La Sicilia è la prima regione nel Sud Italia dove i pendolari possono viaggiare sui treni Pop, i convogli di ultima generazione di Trenitalia.
Trenitalia ha consegnato a Catania il quinto dei 43 nuovi treni previsti per il rinnovo della flotta dell’isola, che permetteranno la riduzione dell’età media dei convogli dai 24,5 anni del 2017 ai 7,6 del 2021. I cinque nuovi treni sono già in circolazione.
La consegna rientra nel Contratto di Servizio decennale sottoscritto a maggio 2018 da Regione Siciliana e Trenitalia, che prevede investimenti per oltre 426 milioni, di cui circa 325 destinati all’acquisto di nuovi treni per potenziare la mobilità regionale e metropolitana nell’isola.
Una cerimonia si è tenuta alla stazione di Catania alla presenza dell’amministratore delegato di Trenitalia, Orazio Iacono, del governatore dell’Isola, Nello Musumeci, dell’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone e di Sabrina De Filippis, direttore della divisione passeggeri regionale di Trenitalia. Presente anche il sindaco del capoluogo etneo, Salvo Pogliese.
I treni Pop hanno una capacità di trasporto del 15% superiore rispetto a quelli di vecchia generazione; possono trasportare fino a 530 persone, con oltre 300 posti a sedere.
“Rete ferroviaria italiana sta lavorando intensamente anche al Sud – ha detto Iacono -. Appena ci saranno le nuove fasi di sviluppo delle infrastrutture, saremo anche noi pronti a cogliere le nuove opportunità e sfruttare ancora di più la rete ferroviaria siciliana”. “Grazie a questi nuovi treni – ha aggiunto – avremo un’esperienza di viaggio positiva che ci permetterà di aumentare ancora di più il numero dei passeggeri, quindi più gente sui treni, mezzi decisamente più sicuri, e meno nelle strade”.
“Non basta avere treni nuovi e modernissimi per parlare di un trasporto ferroviario efficiente e adeguato ai tempi che cambiano – ha però sottolineato il governatore Musumeci -. Il treno si muove su di un binario, su di una infrastruttura e se l’infrastruttura non è sicura il treno deve mantenere una determinata velocità, per questo abbiamo tempi che non sono nè europei nè quelli dell’Italia del Centro Nord. La battaglia che ogni giorno il governo regionale sta combattendo è quella di colmare il divario”.
(ITALPRESS).