IN PUGLIA PROGETTI PER MINORI STRANIERI

Under 18 stranieri non accompagnati e nomadi: puntano alla formazione lavorativa, all’integrazione sociale e all’inclusione scolastica due nuovi avvisi pubblici del garante regionale pugliese dei diritti di minori e adolescenti. Presentando i bandi alla stampa (tre progetti per 20mila euro complessivi), il presidente del Consiglio regionale Mario Loizzo li ha definiti interventi che cercano di portare assistenza e sostegno a “soggetti ultimi che vivono difficoltà, fragilità e condizioni di disagio, talvolta di autentica sofferenza”. Sono iniziative di “straordinario valore” e testimoniano l’impegno e la piena operatività della Sezione Garanti dell’Assemblea legislativa, che affianca l’attività del volontariato sociale laico e cattolico, dell’associazionismo e degli esperti nel settore.
I bandi, ha spiegato il garante regionale LudoTvico Abbaticchio, sono aperti alle organizzazioni no profit ed hanno natura sperimentale e innovativa. Allo stesso tempo si rivolgono come esempio di buone prassi ai Comuni e alle Asl, cercando di promuovere sinergie che possano accrescere il “salvadanaio istituzionale” e moltiplicare così i progetti.
Due, finanziati ciascuno con 5mila euro, prevedono la collaborazione delle onlus con la Sezione Garanti per interventi in favore di minori a rischio marginalità nelle comunità Rom, Sinti e Caminanti nel territorio regionale. Obiettivo è promuovere la cultura dell’accoglienza, l’inclusione, l’integrazione sociolinguistica, l’educazione inter-culturale.
L’altro avviso pubblico (Porte aperte, 10mila euro a disposizione), offre un’opportunità di inclusione sociale e formazione-lavoro ad un minore extracomunitario, vincitore del bando e affiancato da una famiglia o un soggetto volontario.
In Puglia sono circa 400 i minori stranieri non accompagnati, in diminuzione, come nel resto d’Italia, perché dopo il diciottesimo compleanno i ragazzi “spariscono”, vengono persi di vista proprio perché maggiorenni e non più soggetti a rilevazioni e attenzioni specifiche. Questo vanifica ogni investimento pubblico sulla loro formazione, ha fatto notare il garante pugliese: invece di diventare soggetti attivi nella società italiana che ha cercato di istruirli e offrire un mestiere, “diventano invisibili intorno a noi o raggiungono altre destinazioni all’estero”.
I garanti vogliono porsi come “i sindacalisti dei minori nelle istituzioni”, affiancarli, sostenerli, rappresentarli. Dieci garanti di tutta Italia, ha annunciato Abbaticchio, hanno preparato un documento nel quale chiedono alla politica di non usare i minori come strumento di polemiche tra “parti e partiti”.
La politica, ha insistito il presidente Loizzo, “non strumentalizzi la salute, i diritti, la personalità di individui in formazione per farne un’arma per contese che non devono toccare soggetti fragili e meritevoli di attenzione e sostegno, quali sono i minori. Stranieri, ma anche italiani”. Il riferimento è alla vicenda di Bibbiano.
Con Loizzo e Abbaticchio, ha partecipato all’incontro con la stampa il nuovo dirigente della Sezione, Giuseppe Musicco.

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