BARI (ITALPRESS) – Circa un miliardo di euro per finalizzare il completamento delle reti fognarie della regione, il contenimento delle perdite idriche, l’adeguamento delle reti agli standard gestionali, l’aumento della fornitura di acqua in zone in crisi idrica, alla minimizzazione dei problemi ambientali connessi a una inadeguata depurazione, l’efficientamento della gestione dei fanghi prodotti nel ciclo depurativo, la eliminazione dei disturbi olfattivi, la realizzazione di sistemi di recapito che non impattino sulla fruizione del territorio e dei litorali, nonché il perseguimento del riuso delle acque reflue depurate per scopi irrigui, industriali, ambientali e civili.
L’eccezionale risultato è stato raggiunto grazie alla cooperazione tra Autorità idrica pugliese, Acquedotto Pugliese e Regione Puglia. Un lavoro definito “storico” dal presidente di Aip Antonio Matarrelli.
“Ci tengo a sottolineare – spiega – che la spesa sostenuta da Acquedotto Pugliese, spesa che è sempre programmata dall’Autorità idrica attraverso un confronto costante tra Autorità idrica, Acquedotto e Regione Puglia, è stata sino al 2016 tra i 130 e i 150 milioni di euro. Tra il 2016 e il 2020, tra i 160 e i 180. Nel 2021 è stata di 220 milioni, nel 2022 circa 300 milioni (non abbiamo ancora il consuntivo definitivo, ma è di circa 300 milioni). Ebbene, nel 2023 e nel 2024 sarà di almeno un miliardo di euro. Dico ‘almeno’ perché gli interventi programmati hanno già una copertura finanziaria, sostenuta attraverso la tariffa che è sempre stata presente ed è una parte che non cambia, anche perché non sono aumentate le bollette. Ma anche attraverso tutti i fondi comunitari e statali e noi stiamo individuando e riuscendo a captare. Per questo la spesa si è triplicata in pochi anni”.
Quella di cui parla il presidente è peraltro una spesa potenziale. “C’è da sottolineare il fatto – aggiunge infatti Matarrelli – che questo miliardo di cui parliamo è un dato che ha già copertura finanziaria, quindi può solo crescere per il 2023 e per il 2024 la spesa può essere anche superiore a un miliardo. Certo, c’è poi la sfida di spendere queste risorse e di farlo in maniera adeguata e soprattutto nei tempi, perché ci sono alcune forme di finanziamento che sono immediate. Penso ad esempio al React-EU, una parte delle risorse comunitarie, che va speso entro il 2023. Quindi occorrerà avere pure questa capacità straordinaria di spesa e rendicontazione che risulterà essere determinante”.
Il percorso dell’Autorità idrica pugliese giunge a compimento dopo anni di lavoro. “Nel luglio 2021 – racconta infatti Matarrelli – in strettissima collaborazione con la Regione e con Acquedotto, abbiamo realizzato il piano strategico, il cosiddetto piano d’ambito, che è il piano strategico degli interventi. Averlo ti permette di prendere tutti i finanziamenti a cui partecipi, se non sbagli ovviamente l’istruttoria. Per fortuna siamo nelle condizioni di non sbagliare mai. Abbiamo dunque un vantaggio anche rispetto a tantissime altre autorità idriche, che non si sono ancora dotate di questo strumento”.
Quello che riguarda la gestione delle acque in Puglia è un sistema particolarmente virtuoso. “Lo è – afferma il presidente – nonostante la regione importi il 90% delle acque che viene distribuita in rete. Di fatto, è una regione che non ha acqua ma ha il modello che il governo italiano ha ritenuto essere il migliore. L’anno scorso, nel febbraio 2022, all’Expo di Dubai Autorità idrica, Acquedotto e Regione Puglia furono invitati dal Governo italiano in un convegno che si è tenuto tra l’Italia, la Francia e l’Indonesia, presentando il modello di gestione delle acque in Puglia come best practice italiana. Questo è avvenuto perché abbiamo un unico organo di governo e un unico ente gestore. Questo evidentemente ci permette di gestire in maniera molto più efficace un acquedotto che tra l’altro è il più grande d’Europa (21 mila chilometri di reti di acqua e 12mila chilometri di reti fognarie) e che attraverso una gestione unica può avere grandi vantaggi. Basti pensare che in altre regioni ci sono cinque o sei organi di governo e cinque o sei soggetti gestori. È facile immaginare cosa avvenga in queste regioni, in cui ci sono sei autorità idriche con sei consigli di amministrazione, sei soggetti gestori: tutto è molto più complesso”.
Oggi Aip, Aqp e regione sono passate dai riconoscimenti alla prova dei fatti, “che – dichiara Matarrelli – risulta essere straordinaria. Questa capacità di acquisire finanziamenti è senza dubbio la più alta in Italia. Ora, con almeno un miliardo di euro in due anni noi possiamo realizzare interventi importantissimi, per esempio, sul fronte della riduzione delle perdite: fino a dieci anni fa il 54% delle risorse idriche immesse in rete si disperdeva, più della metà. Ora, in tempi abbastanza rapidi siamo scesi al 47%. C’è stata improvvisamente un’impennata della riduzione, ma parliamo ancora di perdite che non sono compatibili né con le indicazioni della Comunità europea (saremo in infrazione se non riusciremo ad agire rapidamente su questo fronte), né con il buon senso: non possiamo disperdere risorse così preziose. Una parte consistente dei nostri investimenti sarà destinata alla ricerca perdite”.
Tra i tanti interventi previsti, ce ne sono anche diversi atti ad adeguare le reti fognarie. “Farlo – spiega Matarrelli – significa sia inquinare meno, sia non sentire più quegli odori cattivissimi che capita di sentire all’interno degli agglomerati urbani. Ma significa anche intervenire nelle zone turistiche e marittime. dove queste infrastrutture spesso non sono ancora presenti. La spesa, come negli altri casi, è importantissima: 56.490.000 euro nel 2023 e tre 47.162700 euro nel 2024. Lo ripeto: parlo sempre del minimo degli investimenti che sosterremo. Questa delle zone turistiche è un altro dei punti principali della nostra azione, perché noi abbiamo intenzione di incrementare le reti di acqua e di fogna in zone altamente attrattive dal punto di vista turistico, che però non hanno ancora queste infrastrutture. In buona sostanza alziamo il livello della qualità della vita dei turisti che vengono nelle nostre zone marine e non solo anche nell’entroterra”.
Un’altra spesa ingente sarà quella effettuata nel comparto depurativo. “Il mare di Puglia – afferma il presidente – è così pulito perché, quando scarichiamo l’acqua in mare, la depurazione è già straordinaria. Ora le norme comunitarie impongono che la depurazione arrivi sino alla tabella 4, quindi dobbiamo raggiungere questo livello altissimo, che il grado immediatamente precedente alla potabilità dell’acqua In questo senso, stiamo investendo moltissimo nell’ammodernamento dei depuratori. Tra l’altro attraverso un’ottima depurazione riusciamo a ridurre anche la quantità e i volumi dei fanghi.: Per esempio tra il 2019 e il 2022 abbiamo ridotto del 52% il volume dei fanghi e abbiamo quindi recuperato risorse idriche preziosissime che vengono riutilizzate a scopi agricoli e industriali. È insomma tutto un sistema che oggi ci proietta a un miglioramento della gestione delle acque, nella consapevolezza che dobbiamo investire (e lo stiamo facendo in maniera importante) anche nelle nuove fonti di approvvigionamento”.
“Non è un caso – conclude Matarrelli – che il 100% di Autorità idrica sia in mano ai sindaci. L’acqua è un bene comune e va preservato e quindi ogni intervento che si riesce a fare nel migliorare la qualità delle acque comporterà non solo un’evoluzione di questo territorio, ma anche un miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie. Noi siamo fiduciosi sulla capacità di acquisire ulteriori finanziamenti, non ci stiamo diciamo cullando. Stiamo continuando a lavorare alacremente e siamo già pronti ad accogliere nuovi finanziamenti. Abbiamo partecipato a ulteriori bandi e abbiamo già notizia del fatto di risultare essere quasi sempre i primi nelle valutazioni. Questo avviene perché ci sono condizioni oggettive che ci favoriscono, tra cui proprio quello della programmazione che noi siamo riusciti a sancire attraverso il Piano d’ambito approvato nel luglio 2021”.
foto xa2 Italpress
(ITALPRESS).
In Puglia 1 miliardo di euro di investimenti del Servizio Idrico Integrato
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